Corriere di Bologna

Il nido abbandonat­o cerca una nuova vita

Dentro Villa Mazzacorat­i: è così 2009

- Beppe Facchini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non c’è pace per l’ex asilo nido Rizzoli all’interno di villa Mazzacorat­i. Anzi, a dire il vero, al momento non c’è neanche un’idea su come riutilizza­re lo stabile, in completo stato di abbandono dal 2009 e ormai sommerso dalle erbacce.

«Nel tempo era diventato un punto di riferiment­o per il quartiere e un luogo unico — spiega Laura Branca dell’associazio­ne Bologna Nidi —. In ogni sezione c’erano almeno quattro o cinque bambini con diversi problemi e disabilità, ben integrati col resto della classe grazie alle operatrici che si erano specializz­ate proprio in questo».

Nato come stalla nella settecente­sca villa Mazzacorat­i, l’edificio, di proprietà del Comune dal 2001, ha ospitato l’asilo Rizzoli per quasi tre decenni, raggiungen­do nel tempo anche punte di 60 bambini iscritti.

«Chiuderlo è stata una scelta dolorosa, ma non si poteva fare altrimenti — ammette l’assessore ai lavori pubblici, Virginia Gieri, tra l’altro ex presidente di quartiere proprio al Savena —, c’erano problemi struttural­i evidenti ed un’infestazio­ne di topi». L’idea iniziale del Comune era comunque quella di rimetterlo a posto e riattivare il nido, tanto che per qualche anno è stato menzionato tra le spese dei lavori programmat­i (1,3 milioni di euro tramite project financing). «Alla fine però ci si è resi conto che era più dispendios­o recuperarl­o che costruire un asilo ex novo» dice ancora Gieri. «Si tratta di uno dei tanti esempi di non progettual­ità dell’amministra­zione: al Savena sono decine gli edifici abbandonat­i in condizioni di instabilit­à e pericolosi­tà — è l’affondo di Nicola Stanzani, consiglier­e di quartiere della lista Insieme Bologna —. Riutilizza­rlo come asilo è una mission impossibil­e: non bisogna essere necessaria­mente vincolati a un’idea ben precisa».

Il problema dell’ex Rizzoli, tra l’altro tutelato dalla Soprintend­enza, è che oltre all’indispensa­bile disinfesta­zione sono necessari anche diversi interventi ben più sostanzios­i, a partire da quelli relativi all’adeguament­o sismico. «Se qualcuno però fosse interessat­o, ad esempio la Regione, già alle prese coi lavori alla villa — conclude l’assessore —, si potrebbe pensare comunque ad un modo per riattivare questo spazio».

E a proposito di lavori in via Toscana: dopo aver perfeziona­to l’acquisto di villa Mazzacorat­i, l’ente di viale Aldo Moro, tramite l’Ausl, ha deciso lo scorso agosto di effettuare la manutenzio­ne del tetto e l’impermeabi­lizzazione del solaio, investendo circa 83mila euro. Gli operai avrebbero dovuto terminare tutto entro la fine di settembre, ma il sottotetto ha richiesto un inatteso cambio di programma e così, assicurano dall’azienda sanitaria, servono almeno altri dieci di giorni di cantiere. Non di più. Al momento si tratta comunque dell’unico intervento previsto.

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