Chiesta l’archiviazione
Secondo delitto di Igor, i pm assolvono lo Stato
Nessun elemento investigativo faceva presagire concretamente la presenza nelle zone del Mezzano del ricercato Igor Vaclavic alias Norbert Feher prima dell’8 aprile, giorno dell’omicidio di Valerio Verri. È la conclusione della Procura di Ferrara che ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto dopo la denuncia dei familiari della guardia volontaria, seconda vittima del killer latitante.
«Faremo assolutamente faremo opposizione, senza ombra di dubbio» ha commentato a caldo Francesca Verri, la figlia della guardia ecologica uccisa nel bolognese.
La Procura di Ferrara ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto dopo la denuncia dei familiari della guardia volontaria, Valerio Verri, seconda vittima del killer latitante Norbert Feher, alias Igor Vlacavic. L’esposto della famiglia Verri, presentato dall’avvocato Fabio Anselmo, sottolineava come la vittima sostanzialmente «fu mandata allo sbaraglio» a pattugliare il territorio del Mezzano, disarmata, assieme all’agente della polizia provinciale Marco Ravaglia per i controlli di routine dei pescatori e dei cacciatori di frodo, trovandosi invece di fronte un pericoloso omicida. Ma per la Procura di Ferrara gli accertamenti sono stati negativi. E la tesi della richiesta di archiviazione fa leva proprio su questo: «Nessun elemento investigativo faceva presagire concretamente la presenza del fuggitivo nel zona del Mezzano».
«Le forze dell’ordine hanno avuto contezza della collocazione di Vaclavic nel territorio del Mezzano solo dopo i fatti delittuosi del tragico 8 aprile – scrive il pm Ciro Alberto Savino -. Nessun elemento investigativo faceva presagire concretamente la presenza del ricercato nelle zone del Mezzano, poi divenuta zona rossa. A tal fine, non era possibile esigere da parte degli organi di polizia l’astensione dal pattugliamento ordinario del territorio abbandonando il relativo servizio». A questo, aggiunge che la certezza dell’identità di Igor sarebbe arrivata solo nei giorni successivi al secondo omicidio: «La sicura identificazione di Vaclavic-Feher, infine può ritenersi raggiunta solo dopo le indicazioni fornite dal sopravvissuto Marco Ravaglia, dapprima agli operanti e successivamente al pm, nonché dal riscontro balistico dei Ris di Parma pervenuto l’11 aprile, da quello dattiloscopico del 24 aprile e, infine, da quello genetico del 24 maggio». Inoltre è proprio dalla richiesta di archiviazione della denuncia della famiglia Verri che per la prima volta compare la data in cui gli investigatori fecero formalmente il nome dello straniero tuttora latitante. L’iscrizione nel registro degli indagati fu successiva al delitto ferrarese, ma sospetti sullo straniero c’erano probabilmente già prima: il 2 aprile 2017, il giorno dopo l’omicidio del barista di Budrio Davide Fabbri, il comando provinciale dei carabinieri di Bologna comunicò a tutti gli organi investigativi dell’Arma dell’EmiliaRomagna il «sospetto» che il responsabile fosse il ricercato Igor Vaclavic, pregiudicato su cui pendeva un ordine di cattura, «sottolineandone la pericolosità e la disponibilità di armi da fuoco». Su questo punto il legale della famiglia Verri, Fabio Anselmo, risponde con un secco: «No comment», mentre conferma «l’opposizione alla richiesta di archiviazione».
Significative, poi, per le conclusioni della Procura ferrarese, sono le dichiarazioni dello stesso Ravaglia, che qualche giorno prima aveva condiviso su un gruppo whatsapp con colleghi una foto di Vaclavic, escludendo «nella maniera più assoluta che sia pervenuta comunicazione ufficiale o ufficiosa che Igor poteva trovarsi nella nostra zona». Il fascicolo, senza reati, ora va al vaglio del Gip.
«Capiremo su quali basi l’hanno archiviata e andremo avanti – commenta amareggiata Francesca Verri, figlia della vittima - . E noi dovremmo dichiararci soddisfatti dal fatto che sia stata aperta “un’indagine conoscitiva”, cioè nulla, contro i carabinieri di pattuglia che non hanno sparato all’assassino di nostro padre quando lo avevano davanti? Dovremo essere contenti di questo?».