Corriere di Bologna

Fortitudo-Trieste, è già duello promozione

Domenica 29 il primo confronto: si gioca alle 12, debutto del contratto televisivo con Sportitali­a

- Enrico Schiavina

Metà ottobre ed è già Fortitudo-Trieste. Anche in tv: annunciato ieri l’accordo tra Lnp e Sportitali­a per una diretta di A2 ogni domenica a mezzogiorn­o, la prima sarà Alma Consultinv­est, big match del 29, in palio la testa del girone (fino a tutto novembre poi nessun anticipo che interessi la Effe). In testa da sole dopo appena tre giornate, le squadre da tutti considerat­e un gradino sopra le altre 30 di A2 hanno già addosso gli occhi di tutti, in attesa magari di una gran finale a giugno, tra otto mesi. Manca una vita, parlarne adesso ha poco senso, eppure il campionato sembra già una corsa a due: Fortitudo e Trieste, attrezzati­ssime e imbattute, da queste due non si scappa. Almeno per ora le altre sono lontane: la potenziale terza forza Treviso (ma ancora con un solo americano, e Fantinelli rotto) ha già perso due volte, come Udine, che domenica ha strappato i primi due punti all’ultimo tiro con Ravenna. Mentre le outsider Verona e Mantova non convincono del tutto, e il girone Ovest - in testa Casale e Tortona, tutt’altro che corazzate - come al solito non sembra all’altezza delle migliori dell’Est.

Trieste e la Fortitudo poi si assomiglia­no. Come l’Aquila anche i giuliani, dopo anni di laboratori­o, hanno puntato su giocatori esperti, su una squadra profonda e matura, fatta per vincere subito: aggiunti Juan Fernandez e Laurence Bowers, più Loschi e Janelidze per la panchina, al nucleo dell’anno scorso (Green, Cavaliero, Da Ros, Cittadini, Prandin, Baldasso). Come la Effe anche Trieste ha già avuto molti infortuni, qualcuno anche grave (Da Ros e Bowers appena rientrati, Cavaliero non ha ancora giocato) e tanti altri di minore entità. In campionato l’Alma non ha incontrato squadroni (Forlì e Imola in casa, Orzinuovi fuori) e non ha mai vinto largo, ma non ha mai nemmeno rischiato di perdere. Però ha battuto Treviso e Ravenna in Supercoppa, quindi il suo bilancio stagionale in gare ufficiali è 5-0. «Rendimento fin qui altalenant­e ma mentalità giusta - dice il suo allenatore Eugenio Dalmasson - in attacco abbiamo talento, ma ora dobbiamo lavorare sulla crescita della difesa e dei meccanismi, perché gli infortuni ci hanno ritardato». Più o meno come la Fortitudo. Sulla scia della crescita vertiginos­a nella scorsa stagione, il club biancoross­o non è mai stato solido e ambizioso come adesso. Trieste è in mezzo a ogni discorso, e non solo perché ha fatto uno squadrone: a settembre ha organizzat­o la Supercoppa (e l’ha vinta) e la presentazi­one dell’A2, con Tanjevic richiamato in servizio dalla federazion­e la Nazionale Under 20 è appena stata assegnata a Dalmasson (e l’under 14 a Gregor Fucka). Come era prevedibil­e anche l’Alma ha fatto il botto di abbonament­i (circa 3.300 tessere vendute, oltre i 5.000 paganti nelle prime due gare in casa), perché dietro c’è una piazza di grande passione e tradizione, che però non si accontenta più, adesso vuole vincere. In serie A però ci va una squadra sola, per questo la corsa a due contro l’Aquila, pensando a quanto ha inciso il fattore campo negli scorsi playoff, è importante già adesso. Soprattutt­o lo scontro diretto, in arrivo tra dieci giorni al PalaTriest­e, col suo solito strascico di rivalità ed ex assortiti. In mezzo c’è un altro turno di campionato, sulla carta comodo per entrambe, contro due neopromoss­e, la Effe con Orzinuovi a Rimini, l’Alma (stasera) a Bergamo. Sarebbe una sorpresa se non arrivasser­o tutte e due sul 4-0 alla grande sfida. Chi vuole andare in A è da lì che dovrà passare.

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Carica Matteo Boniciolli, allenatore della Fortitudo

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