Fortitudo-Trieste, è già duello promozione
Domenica 29 il primo confronto: si gioca alle 12, debutto del contratto televisivo con Sportitalia
Metà ottobre ed è già Fortitudo-Trieste. Anche in tv: annunciato ieri l’accordo tra Lnp e Sportitalia per una diretta di A2 ogni domenica a mezzogiorno, la prima sarà Alma Consultinvest, big match del 29, in palio la testa del girone (fino a tutto novembre poi nessun anticipo che interessi la Effe). In testa da sole dopo appena tre giornate, le squadre da tutti considerate un gradino sopra le altre 30 di A2 hanno già addosso gli occhi di tutti, in attesa magari di una gran finale a giugno, tra otto mesi. Manca una vita, parlarne adesso ha poco senso, eppure il campionato sembra già una corsa a due: Fortitudo e Trieste, attrezzatissime e imbattute, da queste due non si scappa. Almeno per ora le altre sono lontane: la potenziale terza forza Treviso (ma ancora con un solo americano, e Fantinelli rotto) ha già perso due volte, come Udine, che domenica ha strappato i primi due punti all’ultimo tiro con Ravenna. Mentre le outsider Verona e Mantova non convincono del tutto, e il girone Ovest - in testa Casale e Tortona, tutt’altro che corazzate - come al solito non sembra all’altezza delle migliori dell’Est.
Trieste e la Fortitudo poi si assomigliano. Come l’Aquila anche i giuliani, dopo anni di laboratorio, hanno puntato su giocatori esperti, su una squadra profonda e matura, fatta per vincere subito: aggiunti Juan Fernandez e Laurence Bowers, più Loschi e Janelidze per la panchina, al nucleo dell’anno scorso (Green, Cavaliero, Da Ros, Cittadini, Prandin, Baldasso). Come la Effe anche Trieste ha già avuto molti infortuni, qualcuno anche grave (Da Ros e Bowers appena rientrati, Cavaliero non ha ancora giocato) e tanti altri di minore entità. In campionato l’Alma non ha incontrato squadroni (Forlì e Imola in casa, Orzinuovi fuori) e non ha mai vinto largo, ma non ha mai nemmeno rischiato di perdere. Però ha battuto Treviso e Ravenna in Supercoppa, quindi il suo bilancio stagionale in gare ufficiali è 5-0. «Rendimento fin qui altalenante ma mentalità giusta - dice il suo allenatore Eugenio Dalmasson - in attacco abbiamo talento, ma ora dobbiamo lavorare sulla crescita della difesa e dei meccanismi, perché gli infortuni ci hanno ritardato». Più o meno come la Fortitudo. Sulla scia della crescita vertiginosa nella scorsa stagione, il club biancorosso non è mai stato solido e ambizioso come adesso. Trieste è in mezzo a ogni discorso, e non solo perché ha fatto uno squadrone: a settembre ha organizzato la Supercoppa (e l’ha vinta) e la presentazione dell’A2, con Tanjevic richiamato in servizio dalla federazione la Nazionale Under 20 è appena stata assegnata a Dalmasson (e l’under 14 a Gregor Fucka). Come era prevedibile anche l’Alma ha fatto il botto di abbonamenti (circa 3.300 tessere vendute, oltre i 5.000 paganti nelle prime due gare in casa), perché dietro c’è una piazza di grande passione e tradizione, che però non si accontenta più, adesso vuole vincere. In serie A però ci va una squadra sola, per questo la corsa a due contro l’Aquila, pensando a quanto ha inciso il fattore campo negli scorsi playoff, è importante già adesso. Soprattutto lo scontro diretto, in arrivo tra dieci giorni al PalaTrieste, col suo solito strascico di rivalità ed ex assortiti. In mezzo c’è un altro turno di campionato, sulla carta comodo per entrambe, contro due neopromosse, la Effe con Orzinuovi a Rimini, l’Alma (stasera) a Bergamo. Sarebbe una sorpresa se non arrivassero tutte e due sul 4-0 alla grande sfida. Chi vuole andare in A è da lì che dovrà passare.