«CinemAfrica», il continente nero in dieci film
Da stasera al Lumière la retrospettiva curata dal Centro studi Giuseppe Donati
Anche il blues affonda le sue radici più profonde nel continente africano, a ricordarci che una musica africana al singolare non esiste. Una riflessione che è anche al centro del film Mali Blues, che segue fra tradizione e chitarre elettriche Fatoumata Diawara, compositrice e cantante di fama mondiale, mentre si prepara per il primo concerto nel suo Paese natale, il Mali, al Festival del Niger del 2015. Le tradizioni musicali del Mali, variegate e profonde, dal 2012 sono infatti minacciate dai fondamentalisti islamici.
È una delle tante scoperte che si possono fare in questo weekend grazie alle proiezioni della dodicesima edizione di CinemAfrica, meritoria rassegna che porta a Bologna una selezione piuttosto recente della produzione africana, con film delle ultime due stagioni nelle sale del cinema Lumière di piazzetta Pasolini. L’iniziativa è del Centro studi Giuseppe Donati, intitolato al giornalista cattolico antifascista e nato dal lavoro di don Tullio Contiero, cappellano dell’Università che aveva lasciato Roma per seguire a Bologna il cardinal Lercaro, scomparso nel 2006 e promotore di tantissimi viaggi di conoscenza in Africa.Dieci film tra fiction e documentari, cortometraggi compresi, con ingresso gratuito per gli studenti dell’Alma Mater e ospiti come il regista marocchino Adil Azzab e i giornalisti Elisabetta Jankovic e Raffaele Masto. A partire da questa sera alle 21 con il film sudafricano Vaya, in versione originale con sottotitoli, introdotto dal giornalista Pietro Veronese. Un viaggio su un treno, partito dalla provincia costiera di KwaZulu-Natal, di tre personaggi le cui rispettive vicende si intrecciano a Soweto, sobborgo di Joahnnesburg. Nkulu è incaricato dai parenti di riportare a casa il corpo del defunto padre dalla capitale e donargli una degna sepoltura, Zanele sta accompagnando l’amica Zodwa a ricongiungersi con la madre, cantante che insieme al compagno gestisce un locale, Nhlanhla è eccitato dalla prospettiva di diventare ricco velocemente grazie al cugino ma rimane intrappolato in attività criminali.
Il tema del festival, che ospiterà varie associazioni impegnate in Africa, è quello dei confini di un continente in movimento continuo. Storie di viaggio, quindi, verso un altro paese africano, un altro continente, all’interno della stessa città o della propria vita.