Con la Roma l’ultima chance di Destro
Palacio rientrerà solo contro il Crotone. Donadoni: « Se farà questo salto di qualità, anche a costo di cercare di andare fuori giri, allora farà bene e crescerà tanto». Il derby dei Di Francesco
Dopo due ko in fila contro Atalanta e Lazio, il Bologna stasera affronta la sponda giallorossa di Roma all’Olimpico.
Roberto Donadoni è alle prese con diverse assenze, ultima quella del portiere Mirante fermato per due settimane da un guaio all’adduttore, ma rispetto alla gara infrasettimanale recupera Poli e Gonzalez.
È il terzo appuntamento di un mini-ciclo settimanale davvero terribile, visto che la Roma fin qui ha perso punti solo con le avversarie dirette Inter e Napoli: «È una squadra che sta crescendo e trovando la sua dimensione — ammette Donadoni — che ha qualità e grande tasso tecnico. Il fatto che subiscano pochi gol significa che stanno lavorando bene sul collettivo». Le sole cinque reti subite dalla Roma in nove gare la dicono lunga sulla solidità costruita da Eusebio Di Francesco, padre del Federico rossoblù che dovrebbe tornare a giocare dal primo minuto a sinistra. Una presenza temuta dal padre, su cui Donadoni scherza («Io spaventato? Aspetto che faccia un altro figlio per schierare anche quello...») prima di lodare entrambi: «Il fatto che Eusebio Di Francesco partendo dal Sassuolo sia arrivato ad allenare la Roma parla per lui, per le sue qualità. Federico ha tutta la carriera davanti e ha moltissimo da imparare: mi auguro possa diventare un giocatore internazionale, ma sta a lui».
Chiuso il discorso della sfida in famiglia, bisogna cercare di impensierire la Roma e servirà un Bologna diverso da quello di mercoledì contro la Lazio, specie da quello del primo tempo. «Cercheranno di fare subito la partita — spiega Donadoni — e serviranno ritmo e intensità, perché solo così si mettono in difficoltà le grandi squadre. Contro la Lazio non siamo stati bravi a proporci in avanti e abbiamo concesso troppo in certe situazioni: all’Olimpico mi aspetto una gara complicata, dura e fisicamente dispendiosa. Sarà una lotta e dovremo ripartire con veemenza».
Il piano-partita è chiaro, mentre sulla formazione qualche dubbio c’è: per una Roma che ha annunciato la presenza di Defrel dal primo minuto, c’è un Bologna che vede Nagy favorito («Ha dato buone risposte, ha voglia ed entusiasmo») nel ballottaggio con Donsah in mediana e un Destro che dovrebbe essere confermato in avanti rispetto a Petkovic.
Quasi un’ultima chance, con Palacio che tornerà contro il Crotone. E quando al tecnico viene chiesto se Destro deve darsi una mossa, Donadoni risponde secco: «È tutto vero, ma al di là di ogni considerazione ognuno deve cercare di dare il meglio e Mattia sa che la capacità di esprimere certi valori passa dal lavoro quotidiano. Se farà questo salto di qualità, anche a costo di cercare di andare fuori giri, allora farà bene e crescerà tanto».
Molti invocano una chance per Petkovic, ma il centravanti croato dopo alcune buone prove è un po’ sparito dai radar. E Donadoni spiega perché: «Ha una struttura importante e deve essere bravo a gestirsi sul piano personale e negli allenamenti, in modo da mantenere anche quando ha meno spazio un tono ed una vivacità che gli consenta di farsi trovare pronto».
L’impressione è che il 4-3-3 sia perfetto se c’è Palacio, viceversa che sia un modulo offensivamente leggero. E infatti il 4-2-3-1 resta sempre una opzione: «Avevamo costruito la rosa con questa idea in estate, quindi non la escludo. In questo, il rientro di un giocatore come Falletti può aiutarci: deve migliorare nei movimenti senza palla ed è ancora un po’ troppo innamorato del pallone. Lo dice uno che in campo lo era come lui...».
All’Olimpico mi aspetto una gara complicata, dura e fisicamente dispendiosa. Sarà una lotta e dovremo ripartire con veemenza