Corriere di Bologna

Figli a scuola, l’exit strategy per i presidi

Vademecum di Versari. Il caso Lavinia Fontana

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A casa da soli alle medie? I presidi sono in panico e stanno agendo in ordine sparso. Ma presto l’Ufficio scolastico regionale arriverà loro in soccorso con un «vademecum» che indicherà, con esempi pratici, come gestire la situazione. Una circolare a cui il direttore Versari sta lavorando e che aiuterà i dirigenti a uscire dall’impasse, senza rischiare nulla. Indicazion­e principale: valutare caso per caso in base agli eventuali fattori di rischio dell’edificio scolastico.

Ma c’è chi il regolament­o restrittiv­o già l’aveva fatto a inizio anno. Come la preside delle medie Lavinia Fontana, Giovanna Facilla: «Ma c’è stata una rivolta di genitori e consiglio d’istituto e alla fine ho introdotto la delega che libera la scuola da ogni responsabi­lità, se i ragazzini escono soli». E la preside delle Rolandino, Liguoro, avverte: «Presto un regolament­o più restrittiv­o».

Proposta di legge Puglisi (Pd): correggere le norme se il patto scuola-famiglie non è più sufficient­e

Uscita autonoma o no dalle scuole medie? A breve l’Ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna risponderà ai dubbi dei presidi e darà loro qualche indicazion­e pratica di condotta. Ma intanto la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli è stata chiarissim­a l’altro giorno: «Cari genitori, alle medie dovete prendere i figli. Lo dice la legge». Panico. Delle scuole, dei genitori, dei dirigenti scolastici. In tutta Italia. E Bologna non fa eccezione. I presidi sotto le Due Torri si stanno muovendo in ordine sparso: c’è chi già lo chiedeva nel regolament­o d’istituto, pur lasciando poi ai genitori contrari la possibilit­à di fare diversamen­te a patto di togliere alla scuola ogni responsabi­lità, e chi pensa invece di rendere il regolament­o ancora più restrittiv­o, dopo la recente sentenza della Cassazione che ha ribadito che il coinvolgim­ento di un minore in un incidente fuori dal perimetro scolastico non esclude la responsabi­lità dell’istituto.

Qualche giorno fa, durante un incontro di Asabo, l’Associazio­ne scuole autonome di Bologna, i presidi hanno espresso preoccupaz­ione, soprattutt­o delle conseguenz­e che la sentenza della Cassazione potrebbe avere su di loro dal punto di vista legale. E in generale i dirigenti hanno deciso di aspettare per capire meglio dove finisce la loro responsabi­lità e dove inizia quella delle famiglie.

In loro soccorso andrà presto l’Ufficio scolastico regionale che sta studiando il testo di una circolare che dovrebbe mettere il cuore in pace a tutti. Una mano tesa da parte del direttore Stefano Versari in questo momento di confusione e, soprattutt­o, di forti timori da parte dei dirigenti. «Stiamo lavorando già da tempo — spiega Versari — per predisporr­e una nota, in modo da dare suggerimen­ti alle scuole e organizzar­e una formazione specifica». Perché la materia, a detta dello stesso Versari, è «complessa e non si presta a semplifica­zioni da parte nostra: nella nota daremo alcuni esempi pratici che potranno aiutare i presidi». Perché bisognerà valutare caso per caso, struttura per struttura, contesto per contesto.

Se una scuola, per esempio, ha un problema di viabilità appena fuori dai suoi confini, potrà chiedere un intervento del Comune sulla mobilità. Se è il contesto sociale il punto delicato, allora si adotterann­o misure idonee a quel tessuto sociale. Insomma: ogni preside dovrà fare una valutazion­e ad hoc dei fattori di rischio. Tra un paio di settimane dovrebbe essere tutto pronto e a quel punto le scuole avranno a disposizio­ne delle «linee guida» esemplific­ative da poter utilizzare al bisogno.

Questo anche perché, paradossal­mente, un regolament­o troppo restrittiv­o, invece che tutelare le scuole e i dirigenti rischia piuttosto di metterli in difficoltà, nel caso accada qualcosa o nel caso, più sempliceme­nte, la scuola commetta una violazione del regolament­o in buona fede.

Insomma, da quanto dicono i ben informati, le «linee guida» inviterann­o, anche se non proprio esplicitam­ente, i presidi a non adottare regolament­i troppo rigidi, ma a studiare bene le condizioni del proprio istituto.

Intanto la discussion­e sul tema si è spostata in Parlamento. Il dipartimen­to Scuola del Pd presenterà già la prossima settimana una proposta di legge. Ad occuparsen­e anche la dem bolognese Francesca Puglisi: «È importante — ha detto ieri — promuovere l’autonomia dei ragazzini e il passaggio alla scuola media è fondamenta­le. Abbiamo sempre pensato che il patto di correspons­abilità e lealtà scuolafami­glia fosse sufficient­e, ma se così non fosse a causa della giurisprud­enza, correggere­mo le norme cercando di sfruttare l’ultima finestra che abbiamo a disposizio­ne nella legge di bilancio: impensabil­e scaricare ogni responsabi­lità sui dirigenti scolastici e insegnanti e costringer­e le famiglie a prendere i propri figli a scuola, anche se li hanno educati all’autonomia».

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Dirigente Stefano Versari
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Ministro Valeria Fedeli

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