«MA SONO PIÙ PERICOLOSI I GENITORI SPAZZANEVE»
«I ragazzi devono imparare a diventare autonomi». La pedagogista Mariagrazia Contini è tra le voci contrarie al verdetto della Cassazione. «I genitori spazzaneve tendono a eliminare tutti gli ostacoli. Invece, sono più pericolosi i pomeriggi in solitudine immersi nel web, a contatto con materiale per cui non sono pronti».
«La sentenza della Cassazione va nella direzione per cui per avere più sicurezza si rinuncia alle libertà». Mariagrazia Contini, pedagogista ed ex docente all’Alma Mater, sta girando giusto in questi giorni un documentario: Non più, non ancora. Da Bologna a Napoli intervista preadolescenti di tutta Italia per comprendere le tensioni di una fascia d’età così delicata, non più infantile, non ancora adulta. E sul verdetto della Cassazione che obbliga i genitori a prendere i figli all’uscita dalle scuole medie è netta: «È il sintomo della tendenza per cui sentiamo l’esigenza di difenderci da tutto e semplificare le cose, più che affrontarle».
Cosa deve prevalere: la tutela dei ragazzi o la capacità di diventare responsabili?
«Io sono per l’autonomia dei ragazzi, ma in questa età è fondamentale soprattutto l’acquisizione dell’autonomia. Si dice che i ragazzini delle medie siano fragili e spavaldi, ma la spavalderia non è autonomia, è voglia di diventarlo. Devono imparare. E per farlo è necessario che, con tutte le indicazioni e i suggerimenti, vadano. I genitori “spazzaneve”, invece, con il loro atteggiamento iperprotettivo, tendono a eliminare dalla loro strada tutti gli ostacoli». Che rischi corrono in futuro? «C’è innanzitutto un paradosso. Da bambini sono “adultizzati”: hanno l’agenda fitta di impegni, imparano a usare gli strumenti digitali e rischiano di oltrepassare l’infanzia. Quando crescono, invece, i loro diritti di acquisire autonomia vengono repressi. Se i genitori non permettono loro di commettere errori, corrono il pericolo di sostare in famiglia fino a un’età in cui dovrebbero pensare a progettare la vita».
Il ministro Valeria Fedeli ha consigliato loro di sperimentare l’autonomia fuori da scuola.
«Mettiamoci d’accordo: cos’è pericoloso? Attraversare la strada o trascorrere interi pomeriggi in solitudine, venendo a contatto sul web con materiale che non sono pronti a conoscere? C’è molta solitudine nei ragazzi di oggi che viene colmata dalla tecnologia».