Làbas «marcia» sul Bolognetti «Stiamo per ritrovare casa»
I militanti: stiamo per avere casa. E chiama tutti a raccolta negli spazi dietro via San Vitale
Non è ancora arrivato il termine del bando, figuriamoci l’assegnazione dello spazio, che Làbas canta vittoria chiamando tutti a raccolta in Vicolo Bolognetti per il 10 novembre: «Stiamo per avere casa», esultano su Facebook gli attivisti.
Il bando per Vicolo Bolognetti scadrà il 15 novembre ma Làbas, il collettivo sgomberato ad agosto dall’ex caserma Masini di via Orfeo, sa di avere già quasi le chiavi in tasca, visto che il Comune ha deciso di dare priorità nell’assegnazione a esperienze sociali innovative già attive nel quartiere Santo Stefano e sperimentali. E il collettivo, infatti, dà per scontato che quella sede sarà sua. Lo scrive su Facebook, «Làbas sta per avere una nuova casa», e invita tutti a un’assemblea pubblica proprio a Vicolo Bolognetti per venerdì 10, ovvero cinque giorni prima che scada il bando. Prima dell’eventuale, ma certa per Làbas, assegnazione.
«A quasi tre mesi dallo sgombero abbiamo l’opportunità di concretizzare questo risultato, frutto di una mobilitazione che ha visto migliaia di persone scendere in piazza. Di tutto questo vogliamo discutere in un evento pubblico aperto a tutti, venerdì 10 novembre». Un evento, dunque, per discutere di come sarà la nuova casa di Làbas una volta che il bando sarà chiuso e lo spazio, come del resto il Comune aveva promesso, assegnato temporaneamente al collettivo.
Ma se la strada sembra segnata, non è detto che in Comune, dalla minoranza pd e dall’opposizione, qualcuno non storca il naso contro il percorso, guidato dall’assessore Matteo Lepore, che ha portato a inserire nel bando dei paletti che appunto spianassero la strada a Làbas. Un bando cucitogli addosso, secondo alcuni. Frizioni già viste quando il sindaco, il giorno prima della manifestazione del 9 settembre, ha promesso al collettivo una nuova sede entro due mesi e che potrebbero a questo punto tornare a farsi sentire. Il 15 novembre, giorno della scadenza del bando, saranno trascorsi più di due mesi da quella data, ma verosimilmente Làbas riaprirà in vicolo Bolognetti molto presto. Il collettivo, però, nonostante la trattativa intavolata in questi mesi con il Comune e la buona volontà mostrata da Palazzo d’Accursio, non risparmia critiche: «Siamo ben consapevoli dell’inadeguatezza degli strumenti, politici e di conseguenza giuridici, con i quali l’amministrazione intende affrontare l’esigenza di spazi a Bologna», si lamentano. Tuttavia, ammettono, bisogna guardare alla realtà e «alla sostanza delle cose. È tempo di rimboccarsi le maniche per dimostrare di essere all’altezza di una sfida che non sarà semplice e che riguarda spazi da conquistare, regole da cambiare, legami sociali da ricostruire».
Dal Quartiere Santo Stefano alla Bolognina, il tavolo aperto con le realtà occupate per trovare soluzioni alternative non riguarda solo Làbas: il Comune è al lavoro anche per sciogliere il nodo XM24, la cui convenzione è scaduta. Agli attivisti di via Fioravanti sarebbe già stata proposta una nuova sede che però sembra sia stata rifiutata.