La laurea che non vale, protestano in settecento
I dottori in Scienza della formazione primaria rischiano. Per un ricorso al Consiglio di Stato
Per alcuni studenti la laurea potrebbe davvero valere meno del diploma. È il rischio che corrono circa 700 laureati usciti dal corso di scienze della formazione primaria dell’Alma Mater, quelli del nuovo ordinamento che hanno studiato 5 anni per diventare insegnanti.
La data cerchiata di rosso sul calendario, quella che segnerà insieme al loro, anche il destino degli studenti a livello nazionale, è il 15 novembre, quando il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso al Tar del Lazio di oltre 55.000 diplomati magistrali ante 2001, che chiedono di entrare nelle graduatorie a esaurimento, le Gae. Se la corte accoglierà la mozione dei ricorrenti, per un gioco di nuovi accordi ministeriali e della nuova sentenza, la laurea di questi ragazzi varrà sulla carta meno di un diploma.
Per questo motivo il coordinamento bolognese di scienze della formazione primaria nuovo ordinamento mercoledì scorso ha organizzato un’assemblea in Università per sensibilizzare al tema studenti e docenti. «A fronte del possibile ingresso dei non laureati, ci siamo noi specializzati con 40 esami, 30 laboratori, 4 anni di tirocinio a scuola che ci ritroveremo in seconda fascia a fare da eterni tappabuchi» spiega Eugenia Maccarrone, del coordinamento di scienze della formazione primaria nuovo ordinamento.
Gli iscritti del nuovo ordinamento a partire dal 2012 non hanno più il diritto di entrare direttamente in Gae, ma accedono alla seconda fascia per abilitati. Il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento nel 2012 ha poi sottratto agli iscritti a scienze della formazione primaria anche la possibilità di ottenere l’abilitazione al sostegno. «Possono ottenere l’abilitazione solo dopo aver frequentato un master biennale: è stata eliminata la possibilità di poterci specializzare con un percorso di studi integrativo» spiega ancora Eugenia Maccarrone.
Un’esclusione che ai futuri maestri appare «insensata» vista la carenza di docenti specializzati sul sostegno e il fabbisogno effettivo elevato del sistema scolastico. Di fronte a questa situazione il coordinamento nazionale propone tre possibili soluzioni: un concorso per tutti, l’apertura delle Gae anche ai laureati di scienze della formazione primaria nuovo ordinamento, oppure l’istituzione di una fascia zero per i laureati di scienze della formazione primaria del nuovo ordinamento con precedenza sulla prima fascia.