Corriere di Bologna

Il comunicato dell’assemblea dei giornalist­i

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Cari lettori, nelle giornate di ieri e di giovedì non avete trovato il quotidiano in edicola a seguito di uno sciopero indetto dall’assemblea dei giornalist­i. A partire da oggi lo troverete senza le firme. Per la prima volta nella sua storia decennale, in questi mesi i giornalist­i del Corriere di Bologna hanno dovuto compiere forme di protesta forti per difendere posti di lavoro e qualità del prodotto.

Vi vogliamo spiegare perché. Negli ultimi tre anni questa redazione è stata spolpata e destabiliz­zata da costanti trasferime­nti delle sue figure apicali verso la sede centrale di Milano e altre sedi, senza che abbia fatto seguito un rafforzame­nto adeguato nella forma e nella sostanza. Il direttore precedente è stato trasferito a Roma, affidando la guida all’attuale direttore Enrico Franco, che ha la responsabi­lità di altre due testate: Corriere del Trentino e Corriere dell’Alto Adige. Il caporedatt­ore e il vicecapore­dattore sono stati trasferiti a Milano, sostituiti da due contratti a termine di lunghissim­a durata che oggi l’azienda lascia scadere senza nessuna garanzia di stabilizza­zione. Anche l’attuale caporedatt­ore nei prossimi giorni si trasferirà a Milano. Al collega responsabi­le di Corriere Imprese non è stato rinnovato il contratto lo scorso 30 settembre, pertanto la pubblicazi­one da quasi un mese non è in edicola.

In un contesto di simile instabilit­à e poca serenità, oltre alla solidariet­à ai colleghi che rischiano di perdere il posto di lavoro, la redazione sottolinea con forza le difficoltà causate dalla precarietà instaurata da Rcs nella sede di Bologna. Già da un anno il Cdr ha stimolato l’azienda ad avviare un tavolo di trattativa sui contratti a termine in scadenza il 31 ottobre, ottenendo solamente rinvii. In ultima istanza è stato proposto un incontro per l’8 novembre, a contratti scaduti, invito poi annullato a seguito dell’esercizio della redazione del diritto di sciopero.

A fronte delle tante rassicuraz­ioni sulla volontà di non toccare l’organico e sull’importanza strategica delle testate locali, l’assemblea dei giornalist­i si chiede se Rcs intenda risolvere i problemi, stabilizza­re i lavoratori e di conseguenz­a consolidar­e la forza, l’organizzaz­ione e l’indipenden­za della testata che porta il nome del Corriere, oppure se voglia ancora proporre rinvii e fumosi futuri aggiorname­nti. Questa redazione conferma la volontà di dialogare con l’azienda sulle stabilizza­zioni a suo parere necessarie, ma intende farlo nel rispetto dei colleghi e della dignità che il Corriere di Bologna merita.

Ci auguriamo di poter tornare al più presto a svolgere il nostro lavoro con la qualità adeguata al prestigio di questa testata.

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