Coraggio e intensità Guai a replicare il primi 45’ con la Lazio
La Lazio nella prima parte del match di mercoledì ha giocato a uno sport che il Bologna non conosce. Tutti ci hanno messo del loro: da Donadoni per quanto riguarda l’aspetto tattico ai giocatori che hanno sbagliato l’atteggiamento. Anche se va sottolineato un particolare non di poco conto: quando in campo non sei messo bene, finisci inevitabilmente per smarrirti, soprattutto quando di fronte hai una squadra più forte.
Ora, dire che nella seconda parte il Bologna è andato addirittura vicino al 2-2 non sarebbe corretto e neanche giusto, credeteci, è più costruttivo in vista del domani evidenziare come sia stato più vicino all’1-5, per non ripetere i vecchi errori. Al di là di questo, è dal secondo atto che bisogna ripartire. Per un motivo su tutti: le partite contro la Lazio e contro la Roma le puoi anche perdere, ci mancherebbe, e quando le perdi non è nemmeno consigliabile costruire drammi se sei il Bologna e non hai particolari ambizioni; ma quantomeno devi provare a giocarle con quel coraggio, quell’intensità e quell’aggressività con le quali la squadra di Donadoni ha costretto l’Inter a fare una figuraccia. Ecco, anche a Roma il Bologna dovrà avere addosso e buttare dentro la partita quelle risorse e, se lo farà, state sicuri che qualche ansia alla Roma la procurerà, indipendentemente da quello che sarà il risultato alla fine dei giochi.
Eusebio Di Francesco teme il Bologna, contro il quale ha perso in casa due anni di fila da allenatore del Sassuolo, e non a caso ieri ha inviato alla sua squadra segnali di pericolo nonostante martedì si giochi il futuro in Champions League contro il Chelsea. E sempre non a caso, riproporrà contro il Bologna quei titolari che aveva fatto riposare mercoledì contro il Crotone. Ebbene, il discorso è uno solo: se gli uomini di Donadoni correranno bene e saranno bravi anche a farsi rincorrere, la Roma troverà insidie e qualche trappola lungo la sua strada, perché inevitabilmente qualche pensiero al Chelsea lo regalerà. Di contro se troverà un Bologna passivo, senza capo né coda come quello che ha cominciato contro la Lazio, e che non sa ripartire, il destino per i rossoblù è segnato, perché prima o poi la Roma il gol lo troverà.
Dopo aver detto che in certe partite e contro queste squadre un gol devi sempre segnarlo se vuoi sperare di salvare la pelle, va sottolineato come il Bologna senza Palacio assomigli tanto a quello dell’anno passato, perché alla fine della fiera la vita gliel’ha resa più bella l’argentino. Con Pulgar che, da centrale di centrocampo, protegge meglio la difesa rispetto a quanto la proteggeva Viviani. Ieri Donadoni ha invitato di nuovo Destro a darsi una mossa, ma in questo momento è Destro che ne vuole poco o si deve parlare di Destro che non ce la fa sul piano fisico: perché il discorso cambia e va tirata in ballo anche la sua gestione. E poi una mossa devono darsela anche Verdi e Petkovic, perché il primo sta giocando più per sé che per la squadra e il secondo non può e non deve vivere per settimane e settimane sulle belle giocate che ha confezionato contro l’Inter.