La prima guerra delle biciclette
Un’altra raffica di multe. Merola: «Non vesso le due ruote, campagna civica per tutti»
I vigili urbani continuano a multare i ciclisti che circolano contro mano e sotto i portici, ma il sindaco Virginio Merola non ci sta a passare come il vessatore delle due ruote. «Abbiamo avviato una serie di controlli, annunciandoli prima, verso comportamenti scorretti, pericolosi e maleducati di tutti», sottolinea. Ma sui social va in scena la controcampagna dei ciclisti, pronti a realizzare un database con tutte le infrazioni delle auto.
La campagna per il risveglio civico di Palazzo d’Accursio non prende di mira solo i ciclisti «selvaggi», ma tutti i comportamenti incivili dei cittadini. Virginio Merola vuole smarcarsi dall’immagine che in queste ore le associazioni delle due ruote gli stanno disegnando addosso, quella del sindaco che ha deciso di vessare chi va in bici chiudendo un occhio sulle irregolarità degli automobilisti. E lo fa con un post su Facebook per spiegare alcuni punti di questa campagna dell’amministrazione comunale.
«Abbiamo avviato, annunciandoli prima proprio perché il nostro compito è di informare e poi eventualmente reprimere, una serie di controlli verso comportamenti scorretti, pericolosi e maleducati di tutti», scrive. Sanzioni che riguardano non soltanto la mobilità cittadina, «dove sono convinto non esistano categorie così nette» spiega, ma pure li campo della convivenza civile, «dalla cartaccia gettata a terra, ai rifiuti abbandonati, agli scarabocchi sui muri». Certo ci sono le multe ai ciclisti, non poche, che sono state fatte pure ieri. Anche chi va in auto, però, non se la passa meglio, se è vero «che la polizia municipale ha sanzionato negli ultimi giorni oltre 80 automobili s t i c he g ui dava no usando contemporaneamente il telefonino».
Insomma, basta con il benaltrismo, è il suo messaggio riservato ai ciclisti. «Rispetto al dibattito sul “sarebbe necessario ben altro oppure perché la multa a me e non ad altri” — osserva — sottolineo che le norme ci sono e sono fatte per vivere insieme rispettandoci». Merola mostra anche di non aver gradito l’intervista critica verso l’amministrazione comunale da parte del suo ex assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, che ha parlato di una «crociata» in co r s o co nt ro l e due r u ote . «Domani magari leggeremo sui giornali un’intervista a favore di chi usa i telefonini in auto», replica sarcastico.
Ma l e r a s s i c ur a z i oni del sindaco non placano le ire e i timori delle associazioni dei ciclisti. «Sono preoccupato per questo neo populismo della mobilità dove si parla sempre ammiccando al popolo, anche elettoralmente più numeroso, degli automobilisti», dice Bibi Bellini, coordinatore regionale della Fiab. «È in corso una campagna politica. Il Comune non è più a favore delle bici, questo è il messaggio che sta mandando», sostiene Simona Larghetti, presidente della Consulta delle due ruote. Il grosso delle multe, spiega Larghetti, «avviene in via Guerrazzi, Belle Arti, Frassinago, dove da tempo la Consulta chiede che si intervenga con una pista a doppio senso perché altrimenti noi ciclisti non abbiamo alternative».
L’associazione Salvaciclisti ha anche chiesto all’avvocato Cathy La Torre (ex capogruppo a Palazzo d’Accursio di Sel) di verificare se ci fosse la possibilità di impugnare le multe delle ultime ore, ma la risposta è stata negativa perché è nella facoltà dei vigli «contrarre sanzioni in borghese e pure fuori dall’orario di lavoro se nella loro area comunale». Fatto sta che pure secondo La Torre è sbagliato il messaggio che l’amministrazione sta diffondendo ai cittadini: «È chiaro che tutti devono rispettare le regole. Ma se il sindaco e l’assessore alla Mobilità Irene Priolo continuano con questa contrapposizione, non fanno altro che acuire lo scontro tra ciclisti, pedoni e automobilisti».
La Consulta Chiediamo da tempo il doppio senso di marcia in alcune vie dove non ci sono alternative