Mecca o tempio del Negroni? Il parco visto dall’estero
Dai giornali indiani ai magazine olandesi: la creatura di Farinetti incuriosisce mezzo mondo
Per gli indiani dell’Hindus t a n Ti mes F i co s a r à « u na mecca gastronomica». Meno solenne era stato Oscar Farinetti, che ha sempre paragonato Fico a Disneyland, simbolo del divertimento occidentale. Il parco agroalimentare più grande al mondo aprirà il 15 novembre a Bologna e i giornali di tutto il mondo ne stanno parlando. Un evento attesissimo. Perché se Bloomberg un anno fa diceva «Eataly world è quasi arrivato», ora ci siamo davvero.
Il 21 ottobre il Guardian ha dedicato tre pagine a Bologna, una mini guida sulle eccellenze della città. Tra queste ha in- serito anche Fico sulla fiducia, ancor prima dell’apertura. Un articolo che ha fatto «un certo effetto» all’assessore Matteo Lepore, che qualche giorno fa lo ha condiviso sulla sua pagina Facebook: «Ci vuole coraggio a essere una città internazionale».
Qualche giorno fa il Times ha chiamato alle armi i chocoholics, i patiti del cioccolato, a cui Fico dedicherà un intero padiglione. «C’è anche un’area degustazioni e dimostrazioni sulla produzione del cioccolato», specifica il giornale inglese. Invece Eater.com, blog dedicato al cibo, guarda con più interesse ai «cani da tartufo e ai 1.000 diversi tipi di Negroni». Lo scorso agosto Forbes ha messo l’accento su Eataly come «la più grande catena i t a l i a na di s uper mercati a l mondo», che conquista l’Italia grazie a Fico. Per l’edizione australiana di Business Insider, Fico applicherà la logica della piccola distribuzione, tipica dei market del territorio, ma su larga scala.
In pochi mesi la percezione sul parco sembra essere cambiata. In un articolo del 13 febbraio l’Huff Post esprimeva dubbi sulla scommessa di Eataly. Gli stessi bolognesi interro g a t i d a l l a te s t a t a o n l i n e sembravano non capire cosa Fico fosse e quale impatto sulla città avrebbe avuto. Oggi i magazine femminili parlano con entusiasmo dell’apertura. Per Vogue online Bologna, grazie a Fico, diventerà sempre di più una destinazione popolare per il cibo: «Distinguere ciò che è buono da ciò che è brutto diventerà più facile». «Il nostro insegnamento più grande — racconta al magazine il responsabile marketing di Fico, Sebastiano Sardo — è leggere le etichette e stare attenti negli acquisti». La versione olandese di Glamour si fida di Farinetti: «La nuova Disneyland del cibo? Noi diciamo sì!».