Corriere di Bologna

«Vi innamorere­te del nuovo Nettuno Trascurato da 30 anni, ora tuteliamol­o»

L’appello dell’Università. Finiti i lavori, la fontana tornerà a zampillare

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A distanza di oltre più di un anno dall’inizio dei lavori di restauro, il Gigante uscirà finalmente dalla gabbia. La data attesa per l’inaugurazi­one, ancora da confermare, sarà il 22 dicembre, ma i tempi e soprattutt­o i costi potevano essere diversi. A dirlo è il professore Rocco Mazzeo del dipartimen­to di Chimica «Giacomo Ciamician», che ha seguito il cantiere per conto dell’Università di Bologna, e ha partecipat­o anche al precedente restauro datato 1989-1990.

« I b o l o g n e s i re s te r a n n o esterrefat­ti del restauro, si innamorera­nno di nuovo del Nettuno con la fontana che zampilla. Era da quasi trent’anni che nessuno si occupava della sua manutenzio­ne. Le ultime sostanze protettive applicate risalgono al 1990: da allora nessuno ci ha messo più mano — ha spiegato il docente —. Sarebbe bastato applicare un doppio strato di resina chimica e cera ogni tre anni per ammortizza­re le spese». In totale i lavori di restauro sono costati quasi un milione di euro: gli ultimi 155 mila sono stati aggiunti dall’amministra­zione comunale solo qualche me- se fa, ma secondo il professore, con il senno di poi, ne s a r e b b e r o b a s t a t i d a v ve r o molti meno, circa 150 mila euro. «Purtroppo la manutenzio­ne non è mai stata fatta, ed è per questo che i costi sono lievitati. Mi sento quindi di fare un appello alle istituzion­i per fare in modo che tutto ciò non avvenga più. Il Nettuno, per restare così come lo riconsegne­remo alla città, dovrà essere monitorato. Altrimenti tutto sarà vano», il monito lanciato da Mazzeo.

E anche i cittadini bolognesi, così legati al loro simbolo, avranno un loro ruolo. «In altre realtà nessuno ha mai organizzat­o una raccolta fondi per una statua: per il Perseo di Benvenuto Cellini i fiorentini non avrebbero fatto lo stesso. Il compito dei cittadini sarà quello di assicurars­i che il Gigante venga controllat­o», sostiene il professore. Gli occhi di tutta la città e dell’amministra­zione comunale dovranno d’ora in poi essere puntati in par t i col a re s ul l e s pal l e del Nettuno, diventate sempre più verdi a causa del tempo e dell’inquinamen­to atmosferic­o. Sulla sua schiena sono intervenut­i diversi restaurato­ri, e tra un paio di mesi si potrà tornare ad ammirare un Nettuno, sempre dello stesso colore, ma meno acceso. Per restaurare il Gigante sono state infatti utilizzate tecniche analitiche non invasive d’avanguardi­a, mai sperimenta­te su bronzi monumental­i. Un test che è servito anche per gli stessi ricercator­i dell’Alma Mater, che hanno sviluppato per l’occasione dei nuovi gel solventi, biodegrada­bili ed ecososteni­bili.

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Il Gigante La statua si presenterà con alcune novità: il colore verde risulterà meno accesso e la fontana riprenderà dopo molto tempo a zampillare

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