Rientra Palacio, Donadoni pensa al nuovo 4-2-3-1
Il Bologna potrebbe cambiare modulo domani con il Crotone. Ma con le piccole il 4-3-3 funziona
Dopo aver ritrovato alcuni effettivi e aver svuotato l’infermeria — ultimo dei recuperi quello di Andrea Poli, tornato in gruppo nell’allenamento di ieri dopo l’affaticamento muscolare di martedì — Roberto Donadoni dovrà scegliere quale sistema di gioco adottare per la sfida casalinga al Crotone in programma domani alle ore 18. In questa stagione il Bologna si sta rivelando tutto fuorché la squadra mono-modulo dello scorso anno, cambiando spesso assetto in corso d’opera durante la partita: dal 4-3-3 al 4-2-3-1, proponendo di tanto in tanto anche qualche brano di 3-5-2. Nella setti- mana da zero punti che l’ha visto affrontare in serie Atalanta, Lazio e Roma, Donadoni è sempre partito con il 4-3-3 per poi modificare assetto a gara in corso, ma contro il Crotone ci potrebbero essere novità: la tentazione è quella del 4-2-3-1 utilizzato dal primo minuto in campionato solo contro il Napoli, quando diede ottimi risultati per oltre un’ora di partita. Le scelta definitiva sarà presa nella rifinitura di questa mattina a Casteldebole, ma i fattori che la influenzeranno sono due: da una parte l’assenza per squalifica di Erick Pulgar che priva Donadoni dell’abituale perno centrale della mediana a tre, dall’altra la tentazione di un Bologna offensivo che può rianimare Destro, con Verdi, il recuperato Palac i o e Di F r a nces co a l l e s ue spalle. Il nodo principale da sciogliere riguarda la mediana: se su Poli lo staff non avrà timore di ricadute sul piano muscolare (si trascina il guaio da tre settimane), il 4-2-3-1 sarà un’opzione più attuabile, considerando il rientro di Taider e il gradimento relativo di una mezz’ala pura come Donsah a quell’assetto. Un modulo reso possibile anche dal peso specifico della mediana del Crotone di Nicola, che usa un 4-4-2 classico: Donadoni può così azzardare un centrocampo a due senza patire inferiorità numerica, cercando allo stesso tempo di spostare il baricentro della squadra più in avanti per dare una chance (l’ultima?) a Destro contro la quart’ultima difesa della serie A con 21 gol subiti. Il 4-2-3-1 con Palacio a supporto sembra ormai l’ultima scialuppa tattica per far risalire a bordo l’attaccante ascolano: per farlo però bisogna abbandonare quel 4-3-3 che contro le piccole si è rivelato vincente — a Sassuolo a gara in corso, le altre volte dall’inizio — portando 12 punti in quattro partite.