L’Emilia ricca delle tasse Ma da Roma pochi soldi
I Comuni emiliani riscuotono più soldi dai loro residenti di quanto succeda nel resto d’Italia, mentre i contributi e i trasferimenti a favore dei municipi in rapporto alla loro popolazione ammontano a circa la metà. Sono i dati dello studio Istat sui bilanci delle amministrazioni locali nel 2015.
In Emilia-Romagna le entrate correnti hanno raggiunto quota 4,54 miliardi, di cui 3,2 in arrivo dai tributi. Ciascun residente ha pagato, in media, 719 euro al proprio municipio, contro i 648 della media italiana.
Contributi e trasferimenti si fermano a 338 milioni, 76 euro per abitante, mentre mediamente le amministrazioni italiane ricevono da Stato e Regioni 151 euro per residente. Le entrate tributarie pro capite sono più alte anche per province e Città metropolitana.
In Emilia-Romagna «c’è molta più uguaglianza in termini di opportunità che in altri posti. L’accesso all’istruzione è più forte che in altre zone, come il sud Italia». Nell’Aula absidale di Santa Lucia, ieri, è stato il giorno di Joseph Stiglitz. Il professore statunitense della Columbia University, premio Nobel per l’Economia, è stato insignito del Sigillum Magnum dell’Alma Mater. Nel corso della cerimonia ha tenuto un lungo intervento che ha trattato anche il tema delle diseguaglianze, uno degli oggetti principali dell’attività di ricerca dell’ex capo economista della Banca Mondiale. E se non esiste una ricetta magica, per Stiglitz molte operazioni possono essere comunque messe in campo. «Una delle vie principali è l’istruzione — spiega l’economista a margine dell’evento —. Ma ci sono anche altri modi: assicurarsi che ci siano sindacati forti, protezione sul mercato del lavoro, combattere i monopoli». Per il rettore Francesco Ubertini, che l’ha insignito dell’onorificenza, «Stiglitz ha ampliato i confini e tracciato nuovi sentieri di sviluppo per le scienze economiche». Ad ascoltare l’economista, anche gli imprenditori Isabella Seràgnoli e Marino Golinelli e l’ex premier Romano Prodi.