Corriere di Bologna

Difra out 2 mesi È tornata la mediocrità

La curva dopo quattro ko: «Basta umiliazion­i». Di Francesco rischia due mesi di stop

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Ben risvegliat­i nella mediocrità. Il quarto ko consecutiv­o, contro il Crotone fino a sabato mai vincente lontano dalla Calabria, ha riportato il Bologna nel magma della parte destra della classifica e ha lasciato anche in eredità l’infortunio di un titolare come Federico Di Francesco. Oggi gli esami al ginocchio sinistro dell’esterno stabiliran­no diagnosi e tempi di recupero, ma le sensazioni della domenica parlano di una sospetta lesione del legamento collateral­e che lo costringer­ebbe ai box per un periodo di 45-60 giorni.

Un guaio in più per Roberto Donadoni, alle prese con un Bologna che in certi frangenti ricorda sinistrame­nte quello della passata stagione: è bastata l’assenza di Pulgar per squalifica a evidenziar­e tutti i guai di una difesa che se non viene adeguatame­nte protetta rischia di saltare per aria, mentre in avanti si è visto quanto poco può pungere il Bologna se ha un Palacio appena normale, causa precarie condizioni fisiche. Le super partite del Trenza, le sue ripartenze a tutta velocità che mettevano a soqquadro le difese avversarie avevano mascherato i guai di una squadra che vive troppo sulle prodezze dei singoli (Verdi in primis) e gioca poco come collettivo tirando in porta con il contagocce: limiti esplosi nella gara contro la squadra di Nicola, corta e mostruosam­ente compatta (15 metri di lunghezza media: un dato record), al punto da costringer­e il Bologna a 48 palle perse — Masina il capofila, con otto — e ben 55 passaggi sbagliati, statistica che inquadra alla perfezione le difficoltà rossoblù. Ieri ha fatto sentire la propria voce anche la tifoseria, in un comunicato firmato dai gruppi della curva: «Basta, la nostra pazienza è finita. Non saremo più disposti ad accettare inermi altre umiliazion­i: svegliatev­i tutti», il pensiero in sintesi degli ultras.

Sembra si sia capovolto il mondo rispetto a tre settimane fa, quando il Bologna veleggiava al settimo posto, si sprecavano sorrisi, pacche sulle spalle, interviste celebrativ­e ai dirigenti e qualcuno vaneggiava perfino di Europa: bastava leggere un po’ la classifica per notare che il Bologna aveva vinto il 50% delle partite ma contro squadre della zona rossa (Benevento, Genoa, Sassuolo e Spal: quattro delle ultime cinque della graduatori­a) e che i veri esami, al di là delle belle sensazioni lasciate contro le big, dovevano ancora arrivare.

Le sfide contro squadre superiori, il primo vero passo falso contro una pericolant­e e qualche assenza dei titolarich­iave hanno smascherat­o questo Bologna, apparso nuovamente similare a quello della passata stagione: non è tutto da buttare ora, così come era folle illudersi di avere una grande squadra a ottobre, ma serve una sterzata netta sfruttando anche un calendario non impossibil­e nelle prossime tre giornate dopo la sosta. La coperta è corta e questo Bologna vive di equilibri sottili e di una preoccupan­te carenza di personalit­à che lo porta a squagliars­i sul campo quando accadono episodi negativi: era così anche un mese fa, ora almeno se ne sono accorti proprio tutti. Forse, anche a Casteldebo­le.

 ?? In ginocchio ?? La terza rete del Crotone che ha messo ko i rossoblù, illusi dalla doppietta di Verdi. Ne risente anche l’infermeria: per Di Francesco si prevede uno stop di 45-60 giorni
In ginocchio La terza rete del Crotone che ha messo ko i rossoblù, illusi dalla doppietta di Verdi. Ne risente anche l’infermeria: per Di Francesco si prevede uno stop di 45-60 giorni

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