Corriere di Bologna

Alla Fortitudo torna il sorriso Pini e Cinciarini i nuovi eroi

Battuta Verona al rientro in piazza Azzarita. Bene anche McCamey. Effe sempre in vantaggio

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Dolce casa PalaDozza. Torna in piazza Azzarita dopo cinque mesi e batte Verona, la Fortitudo di un eroe inatteso, Giovanni Pini, dei vecchi marpioni della testa sempre fredda, della pazienza di rivincere una partita già vinta senza mai innervosir­si, contro un’avversaria che non muore mai. Chissà se è l’energia che trasmette il vecchio, caro palazzo, chissà se è la voglia di voltar pagina dopo lo schiaffone di domenica scorsa, o ancora chissà se più sempliceme­nte Verona non è Trieste. Cioè non è una corazzata ma solo una buona squadra, la giovane Tezenis che inizia a giocare dopo un quarto e mezzo e alla fine paga pegno all’inesperien­za. Nelle prime cinque partite aveva fatto 83.6 punti di media e tirato col 40% da tre, la difesa biancoblù l’ha fermata a 62 e al 22%, sbattendol­a subito al tappeto, anche se poi ha fatto fatica per finirla.

Decide forse proprio la spallata iniziale, quando proprio come domenica scorsa il migliore in avvio è Pini, poco reclamizza­to ex di giornata che però a Trieste durò un quarto, stavolta mette il timbro su tutto il primo tempo, quanto basta per stordire Verona. Mvp di giornata il carpigiano, già altre volte visto in palla ma solo a tratti, una serata così fa invece pensare che un centro di buon livello, sveglio ed efficace sugli scarichi, la Fortitudo ce l’ha già in casa, inutile continuare a chiedersi se e dove cercarne un altro più forte. Neanche 5 minuti di partita e Pini ha già 8 punti e 4 rimbalzi, poi entrano in scena gli altri lunghi e fanno legna anche loro, Gandini e pure Bryan, insomma il pacchetto torna più che mai all’altezza, e manca sempre Chillo. La gran giornata si completa col dominio a rimbalzo (25-20 all’intervallo, 47-38 alla fine), i dirimpetta­ti che raccolgono solo briciole, a parte qualcosa Jones.

C’è ancora Pini, in spettacola­re combinazio­ne in campo aperto con Mancinelli quasi fossero due esterni, a firmare il ventello di scarto (32-12) dopo soli 15 minuti, margine che illude un po’ anche perché Verona non è così scarsa come sembra e non può arrendersi così. Reagisce infatti, è già a -10 all’intervallo e quasi senza far rumore a -4 (41-37) a inizio ripresa, facendo quasi paura. Ma è solo un attimo, a riprendere il controllo è il Mancio, poi tocca a McCamey e infine a Cinciriani a respingere ancora i gialloblù, nel quarto più volte a -7 ed una a -6 nel finale, ma non oltre.

Quinta vittoria in sei partite, davanti un calendario che si ammorbidis­ce un po’ (venerdì contro Imola a Faenza e poi due in fila in casa, contro Bergamo e Ravenna), lo schiaffone di Trieste ormai è dimenticat­o.

 ?? A canestro ?? Una penetrazio­ne di Demetri McCamey, protagonis­ta della vittoria della Fortitudo contro Verona
A canestro Una penetrazio­ne di Demetri McCamey, protagonis­ta della vittoria della Fortitudo contro Verona

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