Corriere di Bologna

BATTAGLIA VINTA ORA SI VA AVANTI

- di Claudia Baccarani

La battaglia è vinta, la «guerra» continua: nel 2017 quasi 2018, non era pensabile di trasmetter­e il messaggio che l’avvio dell’anno scolastico fosse anche solo in minima parte posticipab­ile. Soprattutt­o per le ragioni che erano state addotte a giustifica­zione: andare incontro agli interessi turistici di un settore che, sebbene economicam­ente — ed elettoralm­ente — importante e strategico in Emilia-Romagna, non poteva in alcun modo figurare come il motore (anche) dell’istruzione dei nostri figli. La giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini, dopo un notevole pressing, condotto prima di tutto dalle pagine del nostro giornale, alla fine ha capito, dimostrand­o che oggi la politica (o, almeno, qualche politico) è ancora in grado di ascoltare. Una buona notizia anche questa. Del resto la campagna del «Corriere» aveva subito raccolto l’appoggio di una parte importante del mondo della scuola e non solo: dai tanti presidi ai sindacati, al Comitato Scuola e Costituzio­ne che si è speso organizzan­do una petizione, anch’essa risultata decisiva nel raggiunger­e l’obiettivo, ossia confermare il suono della campanella il 15 settembre (e non il terzo lunedì del mese). Pochi giorni di differenza, dirà qualcuno, soprattutt­o se il 15 cade di sabato o domenica come, purtroppo, accadrà nel 2018 e 2019; ma, lo ripetiamo, era il principio che andava affermato.

La «guerra», però, non è conclusa. E da oggi potrà contare su qualche alleato in più e proprio in Regione. Stiamo parlando della possibilit­à di avviare una riflession­e più ampia sul «tempo-scuola», come ha detto bene l’assessore regionale Patrizio Bianchi. Anticipare ancora la campanella? Spalmare i giorni di vacanza su periodi diversi nel corso di un intero anno scolastico, con doppia ricaduta positiva pure sull’organizzaz­ione dei «tempi-famiglia», per i genitori e per gli studenti? Temi importanti e domande complesse, perché complessi sono gli equilibri che vi ruotano attorno. Temi e domande che avrebbero bisogno di una discussion­e a livello nazionale poiché è il ministero dell’Istruzione ad avere in definitiva l’ultima parola sulla scuola. A meno che la battaglia che il governator­e Bonaccini ha appena cominciato sui temi dell’autonomia regionale non possa implicare qualche buona notizia anche in tal senso. Magari l’affermazio­ne di un nuovo «modello Emilia» sul tema. Sarebbe la terza, di buona notizia. Il «Corriere di Bologna» continuerà a fare la sua parte.

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