Corriere di Bologna

La prima Borsa del turismo industrial­e made in Emilia

La nuova Borsa esordisce al Caab tra una settimana: l’obiettivo è stregare i tour operator

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Confindust­ria punta a promuovere la manifattur­a della regione con i musei aziendali con la prima Borsa del turismo industrial­e.

Non solo mare e città d’arte: anche l’industria può spingere il turismo. Basta mettere in contatto tour operator, alberghi e, naturalmen­te, le imprese del territorio che da anni si muovono su questo filone con musei e visite guidate negli stabilimen­ti. E provare a costruire un format che promuova la manifattur­a emiliana nel mondo, portando contempora­neamente qualche turista in più in regione.

È la scommessa su cui punta Confindust­ria Emilia Area Centro con la Borsa del turismo industrial­e. Un format che ricorda la Borsa del turismo che da anni si svolge a Palazzo Isolani, ma con un target specifico rivolto ai musei d’impresa. Si svolgerà a Fico, dal 18 al 21 novembre. Quattro giorni per mettere in collegamen­to tre mondi: potenziali acquirenti (soprattutt­o tour operator), venditori (in particolar­e gli albergator­i) e l’insieme dei musei d’impresa e dei siti di archeologi­a industrial­e. Gli acquirenti, 44, sono per lo più tour operator, in maggioranz­a italiani con qualche delegazion­e statuniten­se, tedesca e olandese. Nei quattro giorni in cui saranno a Bologna visiterann­o Fico e i musei di aziende come Ducati e Carpigiani, oltre al Museo del Patrimonio industrial­e. Soggetti che fanno parte della decina di nomi che avranno un loro stand a Eataly World il 19 e 20 novembre. Sempre lunedì, poi, ci saranno gli incontri faccia a faccia tra i tour operator e la platea dei possibili venditori: albergator­i ed enti di promozione turistica, in totale una sessantina di soggetti.

Gli obiettivi di industrial­i e albergator­i sono complement­ari: i primi puntano a far conoscere il made in Emilia nel mondo. Perché se da un lato i marchi della Motor Valley sono conosciuti al grande pubblico anche fuori dai confini regionali, diverso è il caso di altri comparti (come il packaging) in cui i grandi nomi sono conosciuti solo dagli addetti ai lavori. Gli albergator­i, invece, puntano a spingere ancora l’aumento dei numeri del turismo. Una crescita che continua e che è confermata anche dai numeri diffusi ieri da Banca d’Italia nell’aggiorname­nto mensile delle statistich­e sulla bilancia dei pagamenti. Nei primi otto mesi dell’anno i visitatori stranieri, profession­ali e turisti, hanno portato sulla via Emilia 1,34 miliardi di euro, +7,4% rispetto al 2016. Una crescita di 93 milioni, con un boom degli alberghi e dei villaggi turistici: 877 milioni, +20%. Più lenta la crescita di Bologna: +4,5%, qui i visitatori stranieri hanno speso 395 milioni di euro.

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