Corriere di Bologna

Il garante: «Gravissimo Presto vedrò i vertici»

- Maria Centuori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Oltre alla droga, anche i cellulari sarebbero stati forniti ai detenuti della sezione di alta sicurezza dagli agenti della penitenzia­ria. Un sistema, dunque, che sembra far acqua da più parti.

«Il quadro che si sta prospettan­do è molto grave — commenta il garante per i detenuti di Bologna, Antonio Ianniello —. Se tutto sarà confermato vuole dire che sono saltate le condizioni di sicurezza e questo all’interno di un carcere non è ammissibil­e, a maggior ragione nella sezione di alta sicurezza dove c’è un regime differente perché chi è recluso appartiene a organizzaz­ioni criminali mafiose e camorristi­che».

Non è ancora chiaro se nei prossimi giorni ci sarà un’ispezione da parte del ministero, intanto «occorre fare subito chiarezza, incontrere­mo presto la direzione per decidere come agire. Si tratta di singoli e di singole condotte ma è desolante, mettono a repentagli­o il lavoro fatto ogni giorno da persone che lavorano con rispetto». Ma fino a qui non c’è stato mai alcun sospetto? «Il clima di violenza e intimidazi­one all’interno della sezione di alta sicurezza non è mai emerso. Ho ricevuto dai detenuti più richieste di incontri e colloqui ma le questioni affrontate erano di tutt’altra natura», conclude Ianniello.

Non si sbilancia, invece, la direttrice della Dozza, Claudia Clementi: «Quello che sta emergendo è ciò che un direttore e un comandante della penitenzia­ria non vorrebbero mai accadesse. Bisognerà attendere gli sviluppi dell’indagine, ma ci tengo a precisare che i protagonis­ti di questa vicenda sono due uomini della penitenzia­ria a fronte di 390 che invece ogni giorno lavorano nel rispetto delle leggi».

«Da quando abbiamo saputo degli arresti siamo sconcertat­i e amareggiat­i», prosegue la direttrice. Intanto dalla direzione della Dozza sono partite tutte le relazioni del caso al dipartimen­to amministra­zione della penitenzia­ria e al ministero della Giustizia.

Clementi (direttrice) Voglio precisare che ci sono altri 390 agenti della Penitenzia­ria che rispettano le regole

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