Dopo gara caldo Ramagli scuro: ci sconnettiamo
Le novità all’interno della legge di bilancio 2018 I grandi club provano a opporre resistenza ma la serie A va verso una redistribuzione più equa E la Lega spera di incassare un miliardo dall’asta
ECCO IL PACCHETTO LOTTI, IL CALCIO CERCA L’EQUILIBRIO AL BOLOGNA 8 MILIONI IN PIÙ
Eppur si muove. Nelle ultime settimane ci sono state novità importanti riguardanti la suddivisione dei diritti tv nel calcio, uno dei capisaldi del progetto che Joey Saputo ha in mente per il Bologna: tra le condizioni di base per aumentare gli investimenti sul club rossoblù c’era proprio quello di una redistribuzione più equa degli introiti delle televisioni. In tal senso, a Casteldebole si guarda con grande interesse alla legge di bilancio 2018 che entro fine mese dovrebbe arrivare all’approvazione definitiva in Parlamento: al suo interno c’è la revisione della legge Melandri operata dall’attuale ministro dello Sport Luca Lotti, che modificherà proprio la distribuzione delle risorse tv ai club.
I cambiamenti fondamentali del cosiddetto «Pacchetto Lotti» riguardano la quota attribuita equamente a tutte le venti società di A, che sale dal 40% al 50% della torta, mentre il 30% sarà in base ai risultati conseguiti e il 20% in base ai tifosi, con maggiore attenzione al pubblico pagante nelle gara casalinghe degli ultimi campionati più che alla popolazione delle varie città fine a se stessa, che nella Melandri incideva per un 5%.
«È un tagliando alla legge Melandri — ha spiegato Lotti nei giorni scorsi a Radio24 — non è tanto un riequilibrio esclusivo, è un modo di rivedere i criteri e di renderli non solo un po’ più equilibrati, ma certi e misurabili». La parte del 30% suddivisa in base ai risultati è così frammentata: 5% legati ai risultati internazionali e nazionali a partire dalla stagione sportiva 1946/47, 10% considerato sulla base dei risultati degli ultimi cinque anni e un 15% in base alla classifica e ai punti ottenuti nell’ultimo campionato. «È una novità che ho voluto fortemente — ha illustrato Lotti — perché soprattutto nelle ultime giornate, vincere, anziché pareggiare, sarà uno stimolo per ogni club: si guadagnerà non solo con la posizione ma anche con i punti».
In soldoni (è veramente il caso di dirlo), per il Bologna cosa può cambiare? Per fare un esempio, con il sistema attuale — in vigore per il campionato in corso — e con la classifica finale identica a quella odierna il Bologna porterebbe a casa 34,8 milioni, secondo stime del sito specializzato Calcio e Finanza, mentre in situazione analoga con il Pacchetto Lotti al club rossoblù andrebbero 42,4 milioni di euro, 7,6 milioni in più. Un incremento similare per dimensioni a quello di tanti altri club di range medio come Sampdoria, Genoa, Udinese, Atalanta, Chievo, Verona, Crotone e Sassuolo, tutti tra i 6 e gli 8,5 milioni in più mentre la Juventus lascia sul piatto oltre 40 milioni, le due milanesi oltre 15 milioni a testa, Napoli e Roma circa 15 milioni complessivi.
Un cambiamento importante, che arriva nelle settimane della volata finale del bando per i diritti tv del triennio 2018-2021: le buste si apriranno entro metà dicembre, Lega e Infront sperano di arrivare al miliardo di euro a stagione da aggiungere ai 371 milioni annui dei diritti esteri ottenuti dall’agenzia Img. Difficile però, perché Sky e Mediaset nicchiano, il progetto tv della Lega (con Discovery partner tecnico) resta sullo sfondo e un traguardo più verosimile secondo Calcio e Finanza è quello di 1.220 milioni annui, appena sopra l’asticella minima fissata dalla Lega e dall’advisor Infront. Una torta simile, con l’attuale sistema Melandri e una classifica come quella odierna, porterebbe al Bologna 45,9 milioni, in una forbice che andrebbe dai 32,7 milioni del Sassuolo ai 141,6 della Juventus, dominatori del settore con Inter e Milan di poco sopra quota 100 milioni e con Roma e Napoli attorno ai 90. Viceversa, con il pacchetto Lotti secondo Calcio e Finanza il Bologna incasserebbe 55,9 milioni, dieci in più, ma soprattutto la forbice sarebbe ben più ristretta: Juventus in testa con 87,3 milioni, Benevento in fondo con 39,9. Tutto decisamente molto più equo ed equilibrato.
Battaglia vinta, dunque? Calma: la legge non ha esaurito il suo percorso e deve essere ancora approvata in via definitiva. Le big, infatti, hanno già alzato la voce e il ministro Lotti nei suoi interventi recenti è stato chiaro in tal senso: «La nostra proposta è aperta alla Lega, qualora riesca a dotarsi di una nuova governance. Ci confronteremo con tutti, siamo pronti anche a modificarla se serviranno correttivi ma indietro non si tornerà per la valorizzazione del calcio italiano». Nella volata finale è facile pensare che le grandi cercheranno di limare le concessioni ai club medio-piccoli: il Bologna resta alla finestra e spera di incassare — in tutti i sensi — un primo successo.
Facciamo un tagliando alla legge Melandri, anche le ultime partite conteranno per i soldi Siamo aperti al dialogo con la Lega calcio, sì a dei correttivi ma indietro non si torna