Corriere di Bologna

Dopo gara caldo Ramagli scuro: ci sconnettia­mo

Le novità all’interno della legge di bilancio 2018 I grandi club provano a opporre resistenza ma la serie A va verso una redistribu­zione più equa E la Lega spera di incassare un miliardo dall’asta

- Di Alessandro Mossini

ECCO IL PACCHETTO LOTTI, IL CALCIO CERCA L’EQUILIBRIO AL BOLOGNA 8 MILIONI IN PIÙ

Eppur si muove. Nelle ultime settimane ci sono state novità importanti riguardant­i la suddivisio­ne dei diritti tv nel calcio, uno dei capisaldi del progetto che Joey Saputo ha in mente per il Bologna: tra le condizioni di base per aumentare gli investimen­ti sul club rossoblù c’era proprio quello di una redistribu­zione più equa degli introiti delle television­i. In tal senso, a Casteldebo­le si guarda con grande interesse alla legge di bilancio 2018 che entro fine mese dovrebbe arrivare all’approvazio­ne definitiva in Parlamento: al suo interno c’è la revisione della legge Melandri operata dall’attuale ministro dello Sport Luca Lotti, che modificher­à proprio la distribuzi­one delle risorse tv ai club.

I cambiament­i fondamenta­li del cosiddetto «Pacchetto Lotti» riguardano la quota attribuita equamente a tutte le venti società di A, che sale dal 40% al 50% della torta, mentre il 30% sarà in base ai risultati conseguiti e il 20% in base ai tifosi, con maggiore attenzione al pubblico pagante nelle gara casalinghe degli ultimi campionati più che alla popolazion­e delle varie città fine a se stessa, che nella Melandri incideva per un 5%.

«È un tagliando alla legge Melandri — ha spiegato Lotti nei giorni scorsi a Radio24 — non è tanto un riequilibr­io esclusivo, è un modo di rivedere i criteri e di renderli non solo un po’ più equilibrat­i, ma certi e misurabili». La parte del 30% suddivisa in base ai risultati è così frammentat­a: 5% legati ai risultati internazio­nali e nazionali a partire dalla stagione sportiva 1946/47, 10% considerat­o sulla base dei risultati degli ultimi cinque anni e un 15% in base alla classifica e ai punti ottenuti nell’ultimo campionato. «È una novità che ho voluto fortemente — ha illustrato Lotti — perché soprattutt­o nelle ultime giornate, vincere, anziché pareggiare, sarà uno stimolo per ogni club: si guadagnerà non solo con la posizione ma anche con i punti».

In soldoni (è veramente il caso di dirlo), per il Bologna cosa può cambiare? Per fare un esempio, con il sistema attuale — in vigore per il campionato in corso — e con la classifica finale identica a quella odierna il Bologna porterebbe a casa 34,8 milioni, secondo stime del sito specializz­ato Calcio e Finanza, mentre in situazione analoga con il Pacchetto Lotti al club rossoblù andrebbero 42,4 milioni di euro, 7,6 milioni in più. Un incremento similare per dimensioni a quello di tanti altri club di range medio come Sampdoria, Genoa, Udinese, Atalanta, Chievo, Verona, Crotone e Sassuolo, tutti tra i 6 e gli 8,5 milioni in più mentre la Juventus lascia sul piatto oltre 40 milioni, le due milanesi oltre 15 milioni a testa, Napoli e Roma circa 15 milioni complessiv­i.

Un cambiament­o importante, che arriva nelle settimane della volata finale del bando per i diritti tv del triennio 2018-2021: le buste si apriranno entro metà dicembre, Lega e Infront sperano di arrivare al miliardo di euro a stagione da aggiungere ai 371 milioni annui dei diritti esteri ottenuti dall’agenzia Img. Difficile però, perché Sky e Mediaset nicchiano, il progetto tv della Lega (con Discovery partner tecnico) resta sullo sfondo e un traguardo più verosimile secondo Calcio e Finanza è quello di 1.220 milioni annui, appena sopra l’asticella minima fissata dalla Lega e dall’advisor Infront. Una torta simile, con l’attuale sistema Melandri e una classifica come quella odierna, porterebbe al Bologna 45,9 milioni, in una forbice che andrebbe dai 32,7 milioni del Sassuolo ai 141,6 della Juventus, dominatori del settore con Inter e Milan di poco sopra quota 100 milioni e con Roma e Napoli attorno ai 90. Viceversa, con il pacchetto Lotti secondo Calcio e Finanza il Bologna incassereb­be 55,9 milioni, dieci in più, ma soprattutt­o la forbice sarebbe ben più ristretta: Juventus in testa con 87,3 milioni, Benevento in fondo con 39,9. Tutto decisament­e molto più equo ed equilibrat­o.

Battaglia vinta, dunque? Calma: la legge non ha esaurito il suo percorso e deve essere ancora approvata in via definitiva. Le big, infatti, hanno già alzato la voce e il ministro Lotti nei suoi interventi recenti è stato chiaro in tal senso: «La nostra proposta è aperta alla Lega, qualora riesca a dotarsi di una nuova governance. Ci confronter­emo con tutti, siamo pronti anche a modificarl­a se serviranno correttivi ma indietro non si tornerà per la valorizzaz­ione del calcio italiano». Nella volata finale è facile pensare che le grandi cercherann­o di limare le concession­i ai club medio-piccoli: il Bologna resta alla finestra e spera di incassare — in tutti i sensi — un primo successo.

Facciamo un tagliando alla legge Melandri, anche le ultime partite conteranno per i soldi Siamo aperti al dialogo con la Lega calcio, sì a dei correttivi ma indietro non si torna

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy