Corriere di Bologna

Alberi e pali della luce: il conto della neve

Appennino, frazioni ancora al buio: sindaci contro Enel. In città 50 piante da abbattere

- Blesio

Dopo la nevicata di lunedì si contano i danni. In città sono stati danneggiat­i 300 alberi, 50 dei quali verranno abbattuti. Ma è in Appennino che si sono registrate le maggiori criticità. Alcune frazioni risultano ancora senza elettricit­à, riscaldame­nto e acqua. Per i disservizi i sindaci del territorio bolognese puntano il dito contro Enel, che però promette: «I clienti senza energia elettrica sono rimasti 12.000 ed entro oggi risolverem­o tutti i problemi».

Sotto le Torri, giusto qualche coriandolo di neve scampato ai raggi del sole. In Appennino, ancora disagi. «La situazione qui è disastrosa, da lunedì siamo senza luce, riscaldame­nto, frigo e freezer e ora anche senza acqua. Potete fare qualcosa? Non ci risponde nessuno...», chiedono al centralino del Corriere di Bologna chiamando da Savigno «con il telefono a rotella anni Cinquanta, perché il cellulare non possiamo ricaricarl­o». I disagi per la perturbazi­one di lunedì, che ha mandato in tilt con otto centimetri di neve Bologna, non abbandona la morsa sulle zone appenninic­he della provincia. Nella mattinata di ieri erano ancora 26.000 le utenze senza energia elettrica a causa degli effetti del maltempo, in serata 12.000. «Si prevede il ripristino completo del servizio nella giornata di domani (oggi, per chi legge, ndr) — fa sapere Enel — salvo casi isolati in aree non raggiungib­ili a causa di problemi di viabilità: sul campo sono costanteme­nte impegnate oltre 500 risorse tra tecnici di e-distribuzi­one e imprese».

Proprio ad Enel chiede conto dei disservizi il sindaco di Valsamoggi­a, Daniele Ruscigno: «Il 90% dei disagi è dovuto ad alberi di privati che hanno tranciato cavi e complicato la pulizia delle strade. Bisogna che Enel faccia manutenzio­ne e che la imponga, laddove la delega. Lo stesso, a prescinder­e, dovrebbero fare i cittadini con il loro verde. Il costo questa volta è nei disservizi, ma nel 2015 spendemmo 100.000 euro tra interventi straordina­ri, allestimen­to palestre e sistemazio­ni in alberghi. Enel non ci rimborsò nulla. Scriveremo all’Authority, agli enti interessat­i e al prefetto, per esigere manutenzio­ne puntuale e periodica della rete elettrica». Al termine dell’incontro con il prefetto Matteo Piantedosi, che «non ha dato gli esiti sperati, viste le risposte interlocut­orie e poco chiare», anche l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese punta il dito contro Enel: «I Comuni si sono trovati pronti a gestire l’emergenza — si legge in una nota — i gestori di servizi (luce elettrica e, di conseguenz­a, acqua e telefonia) ancora una volta si sono trovati impreparat­i».

Marco Monesi, consiglier­e della Città metropolit­ana con delega alla Mobilità, fa presente che la viabilità in provincia è stata ripristina­ta quasi ovunque: «Restano chiuse solo la Fondovalle Savena nel tratto di Monghidoro e la SP73 verso Grizzana». Mancano però i fondi per tutelarla, aggiunge Monesi: «Solo per la nevicata di lunedì abbiamo dovuto utilizzare 53 mezzi, per una spesa di 60.000 euro. E ancora dobbiamo conteggiar­e il costo dei danni che ha subito il manto stradale. Speriamo che ci siano poche nevicate, non ce ne possiamo permettere molte altre...». Possibile? «Ricordate Rigopiano? Si diceva che bastava riparare una turbina, per una spesa di 25.000 mila euro, ma che non avevano i soldi. Ecco. Servirebbe­ro 10 milioni di euro per la manutenzio­ne ordinaria delle strade, ce ne danno soltanto 3». A Bologna il sole ha cancellato quasi ogni traccia di neve, ma non il ricordo dei 300 interventi dei vigili del fuoco in 24 ore, né la strage di alberi che si registrerà in città: 300 quelli danneggiat­i, ma ne dovranno essere abbattuti 50, proprio come dopo il nubifragio dell’agosto scorso.

Monesi Speriamo che ci siano poche nevicate, non ce ne possiamo permettere molte altre Servirebbe­ro 10 milioni per la manutenzio ne ordinaria delle strade, ce ne danno solo 3

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Mobilitazi­one L’immagine diffusa su Facebook dai fattorini dei servizi di consegna a domicilio dei pasti per protestare contro le condizioni di lavoro
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