Corriere di Bologna

Polo penale alla Staveco Il via libera del ministero

- Baccaro

Gli ispettori del ministero visitano la Staveco dando l’ok alla nascita di un polo penale. E spunta l’ipotesi di trasferirv­i anche il minorile.

Incassata la Staveco, resta il nodo non da poco del Tribunale per i minorenni. Ieri si è tenuta la prima vera riunione, dopo il via libera da parte del Comune alla cittadella della Giustizia alla Staveco, tra i vertici degli uffici giudiziari bolognesi, del Ministero della Giustizia e del Demanio. L’architetto Leonardo Scarcella, dirigente di via Arenula, ha fatto un primo importante sopralluog­o nell’ex fabbrica di mezzi per l’esercito, e fatto un bilancio tra il fabbisogno di metri quadri e la cubatura messa a disposizio­ne dal Comune. Sul piatto ci sono 35.000 metri quadri: per trasferirc­i Tribunale, giudice di pace e Unep ne servirebbe­ro circa 34.000. Ma rimarrebbe fuori il Tribunale per i minorenni, da anni relegato in una sede inappropri­ata, che rischia di perdere anche questo treno.

Per questo all’incontro di ieri, in cui c’erano i presidenti di Tribunale ordinario e per i minorenni, Francesco Caruso e Giuseppe Spadaro, il procurator­e Giuseppe Amato e il Procurator­e generale Ignazio De Francisci, il presidente della Corte d’ Appello Giuseppe Colonna eilp residente dell’Ordine degli avvocati Giovanni Berti Arnoaldi Veli, tutti si sono uniti al coro di rimostranz­e per la situazione in cui versano gli uffici giudiziari di via del Pratello.

Per il foro bolognese, Berti Arnoaldi Veli fa sapere: «Se prima la priorità era ottenere il sì per la Staveco, ora chiediamo che nel nuovo polo venga presa in consideraz­ione l’assoluta inadeguate­zza del Tribunale di via del Pratello». Disagi che potrebbero essere risolti solo con un’apertura da parte del Comune a mettere a disposizio­ne della giustizia, nell’area Staveco, altri 4.000 metri quadri, che sono quelli che servirebbe­ro al Tribunale per i minorenni. Ma la strada è tutta in salita. Il presidente Spada- ro, sul punto, preferisce non schierarsi: «Spero che le cose non restino così. Sono ancora fiducioso che il Ministero, che ha potuto rendersi conto delle condizioni fatiscenti del Tribunale per i minori, appronterà soluzioni idonee».

Ma questo non sarebbe neanche l’unico nodo irrisolto. Posto che la cittadella giudiziari­a nascerà alla Staveco, ma non prima di sei anni volendo essere ottimisti, resta il problema della soluzione ponte, che via Arenula non ha ancora voluto affrontare, nonostante il presidente Caruso abbia più volte fatto sentire la sua voce sui problemi di spazio in via Farini. Com’è noto, il Ministero paga un affitto salato all’immobiliar­e di Romano Volta proprietar­ia di palazzo Pizzardi. Il contratto per l’ex Maternità firmato a suo tempo dal Comune, ora dovrebbe essere onorato dal Ministero, dopo il trasferime­nto di competenza, che però sembra non averne l’ intenzione o comunque prende tempo. Ma prima che il polo della giustizia diventi realtà alla Staveco, ci vorranno anni e i problemi di spazio del Tribunale presieduto da Caruso sono più imminenti.

Resta poi ancora in sospeso il passaggio formale della proprietà dell’area dal Demanio al Comune, non ancora avvenuto. E perché si possa entrare concretame­nte nella progettazi­one mancano il cronoprogr­amma e il piano di fattibilit­à.

Gli spazi Sul piatto 35.000 metri quadri per il penale, ne servono altri 4.000 per il tribunale del Pratello Spadaro Spero che le cose non restino così, sono ancora fiducioso che il Ministero, che ha potuto rendersi conto delle condizioni fatiscenti del Tribunale per i minori, appronterà soluzioni idonee

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