Corriere di Bologna

Il climax del Mao xue wang, la zuppa di interiora di Lu-Ke

In Bolognina lo chef e patron di Haowei propone cucina cinese autentica

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Dopo anni di vane ricerche, mi ero rassegnato: la grande cucina cinese a Bologna non esiste. Qualcosa di importante — parlando di locali che propongono questa cucina millenaria e raffinatis­sima — c’è a Milano, e poi, per il resto, al solito, ci sono sempre le certezze gastronomi­che asiatiche di città imbattibil­i sotto questo punto di vista, come Berlino e Londra. E invece, grazie a un amico, mi sono dovuto ricredere su Bologna. Prenotiamo per sette, chiedendo qualche piccola variazione sul menu. Della serie: vogliamo la cucina che mangiate voi cinesi, non quella che viene somministr­ata alla clientela che per una serata ha deciso di «andare dal cinese». Detto, fatto. È domenica sera. Piove a dirotto. Tutti preventiva­mente «aperitivat­i», ci presentiam­o puntuali alle 20.15 davanti alla porta del ristorante Haowei. Una luce calda passa attraverso le vetrate, illuminand­o la notte entrante sul marciapied­e all’angolo della periferia di via Ferrarese con una scena di In the Mood For Love di Wong Kar-wai. L’ambiente non è quello sbrigativo della maggioranz­a dei ristoranti cinesi in città. La differenza non è solo la (pur sempre ben accetta) cura del dettaglio, ma è il calore. Il calore dell’ambiente. Il calore umano. E quello di una grande cucina. La quale non fa sconti sui sapori — che sono di inaudita potenza — e sugli ingredient­i che danno loro vita. Le materie prime, in diversi piatti da noi richiesti, sono tagli di carne tutt’altro che nobili, ma che infinita bontà... I miei amici Giacomo, Pier e Dario, quando portano alla bocca la pancia di maiale cucinata nella terra cotta, si azzittisco­no, gongolano, chiudono gli occhi, e, presi dal piacere, volteggian­o le mani nell’aria con l’eleganza di un direttore d’orchestra che per una volta ha deciso di mettere da parte la bacchetta. Davvero, quel pezzo (apparentem­ente «banale») di carne era da urlo, con un grasso di rara souplesse rara. Le zampe di gallina in agro e l’intestino di maiale serviti all’inizio, hanno dato il via a un percorso verso il climax del Mao xue wang, zuppa di interiora (c’è davvero tutto lì dentro...), piatto tipico dello Sichuan dal sapore primordial­e, addomestic­ato da soia fermentata, zenzero, erbe aromatiche. E prima ancora, quattro tipi di ravioli, dal gusto affilato e di pulizia inaspettat­a (come del resto ogni cosa che abbiamo mangiato). Chi, qui da Lu-Ke (si chiama così lo chef patron) fosse incerto sui piatti da scegliere, potrà optare per un menu degustazio­ne (non estremo come il nostro), fatto, fra i tanti assaggi proposti, di sfere di gamberi al vapore, riso saltato e costine di maiale, al costo di 38 euro. La cantina, per chi ama i Supertusca­n e affini, si fa pure dare del lei.

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Potenza
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Nella foto grande sopra la zuppa di interiora Mao xue wang; a sinistra i quattro tipi di ravioli diversi che ci sono stati serviti, con frutti di mare, branzino e manzo; in basso il Fegato di maiale; a destra il the verde finale; in alto a destra, a...
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Ristorante Haowei Pancia di maiale cotta in terra cotta via Giovanni Casoni 2, Bologna Tel. 051.357359, www.ristorante­haowei.it
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Tofù piccante servito con un grande riso
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