Corriere di Bologna

Alla libreria Riminese arriva Peter Cameron, l’americano quasi inglese

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Continua a ripetere di non aver ancora imparato l’italiano, anche se il nostro Paese l’americano Peter Cameron lo frequenta già da qualche anno. D’altra parte l’Italia ha sempre premiato il cinquantas­ettenne scrittore di Pompton Plains, che stasera alle 21 sarà a Rimini, ospite della libreria Riminese, dove parlerà dei suoi libri con il titolare della stessa, Mirco Pecci. Sono ormai passati più di trent’anni da quando Cameron pubblicò il suo primo racconto sul New Yorker e da allora i suoi romanzi, in Italia pubblicati da Adelphi, sono stati distillati con rarefatta cadenza, da Quella sera dorata a Un giorno questo dolore ti sarà utile e Coral Glynn. Quest’ultimo, ambientato nella campagna inglese durante il secondo dopoguerra, risale ormai al 2012 e da allora, almeno in Italia, c’è stato solo il recupero di Andorra, pubblicato in originale nel 1997, e della raccolta Il weekend, del 1994. È vero che la raffinata prosa di Cameron, giudicato da più parti «il più inglese degli scrittori americani», anche per i tanti anni passati a Londra prima di tornare a New York e per la laurea in Letteratur­a inglese, nel frattempo è stata riversata pure sul grande schermo grazie a registi come James Ivory e l’italiano Roberto Faenza. Ma non c’è dubbio che le visite cicliche di Cameron non facciano altro che aumentare l’attesa per il suo nuovo romanzo, a quanto si sa ambientato nella Finlandia dei giorni nostri, che potrebbe vedere la luce entro un paio d’anni. E per la versione cinematogr­afica di Andorra del regista australian­o Fred Schepisi, con Clive Owen, Gillian Anderson e Toni Collette, come ricorda il sito di Cameron, da lui personalme­nte curato.

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