Countdown nuovo stadio Ma niente Antistadio nel progetto di restyling
L’attesa del progetto finale del Bologna Calcio, i tempi sempre più stretti e la certezza che l’Antistadio non farà parte dell’opera: ieri l’assessore allo Sport Matteo Lepore ha fatto il punto sulla situazione del Dall’Ara in una lunga intervista a Radio Bologna Uno. La palla, al momento, è nel campo rossoblù: «Stiamo aspettando il progetto dal Bologna. Dal punto di vista architettonico il disegno è stato fatto ed è già passato anche in Sovrintendenza». Nessuna anticipazione sulla capienza definitiva («Tra i 25.000 e i 30.000 posti»), ma tra le certezze inizia ad esserci quella dell’Antistadio che non sarà toccato dal restyling, come svela Lepore: «Parlando degli spazi cittadini per l’atletica, aspettavo il progetto del Bologna per capire se l’Antistadio fosse coinvolto nella proposta ma ormai è chiaro che non sarà inserito o toccato da ristrutturazioni forti. Quella pista rimarrà». A quasi due mesi dall’incontro con il ministro per lo Sport Lotti, necessario dopo la modifica della legge sugli stadi che ha introdotto il vincolo di contiguità per le aree compensative, la partita è ancora aperta: «L’iter è chiaro e il Bologna sta facendo i conti — prosegue — il percorso dovrà essere rispettoso della legge: all’interno del piano urbanistico esistente sarà data la possibilità di fare alcuni interventi, poi starà ai privati e al Bologna fare l’accordo». Uno dei nodi riguarda i Prati di Caprara, esclusi dal vincolo di contiguità, ma una soluzione può esserci: «Fanno parte di una visione complessiva. È chiaro che non sono attigui allo stadio, ma nella proposta iniziale del Bologna c’era anche la riqualificazione complessiva dello stradone che si incrocia con la via Emilia, quindi sarebbe un intervento che migliora la viabilità. Insieme ai cittadini decideremo cosa fare». L’ultimo tema è la tempistica, sempre più stretta. Per iniziare entro questo mandato, serve avere il progetto in tempi brevi: «Il Bologna vuole fare i lavori nell’estate 2020, noi vorremmo posare la prima pietra in questo mandato — ammette Lepore —. Per farlo, entro fine 2017 deve arrivare il progetto perché poi passeranno due anni per le varie procedure: correndo un po’ ci staremmo».