Corriere di Bologna

Countdown nuovo stadio Ma niente Antistadio nel progetto di restyling

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’attesa del progetto finale del Bologna Calcio, i tempi sempre più stretti e la certezza che l’Antistadio non farà parte dell’opera: ieri l’assessore allo Sport Matteo Lepore ha fatto il punto sulla situazione del Dall’Ara in una lunga intervista a Radio Bologna Uno. La palla, al momento, è nel campo rossoblù: «Stiamo aspettando il progetto dal Bologna. Dal punto di vista architetto­nico il disegno è stato fatto ed è già passato anche in Sovrintend­enza». Nessuna anticipazi­one sulla capienza definitiva («Tra i 25.000 e i 30.000 posti»), ma tra le certezze inizia ad esserci quella dell’Antistadio che non sarà toccato dal restyling, come svela Lepore: «Parlando degli spazi cittadini per l’atletica, aspettavo il progetto del Bologna per capire se l’Antistadio fosse coinvolto nella proposta ma ormai è chiaro che non sarà inserito o toccato da ristruttur­azioni forti. Quella pista rimarrà». A quasi due mesi dall’incontro con il ministro per lo Sport Lotti, necessario dopo la modifica della legge sugli stadi che ha introdotto il vincolo di contiguità per le aree compensati­ve, la partita è ancora aperta: «L’iter è chiaro e il Bologna sta facendo i conti — prosegue — il percorso dovrà essere rispettoso della legge: all’interno del piano urbanistic­o esistente sarà data la possibilit­à di fare alcuni interventi, poi starà ai privati e al Bologna fare l’accordo». Uno dei nodi riguarda i Prati di Caprara, esclusi dal vincolo di contiguità, ma una soluzione può esserci: «Fanno parte di una visione complessiv­a. È chiaro che non sono attigui allo stadio, ma nella proposta iniziale del Bologna c’era anche la riqualific­azione complessiv­a dello stradone che si incrocia con la via Emilia, quindi sarebbe un intervento che migliora la viabilità. Insieme ai cittadini decideremo cosa fare». L’ultimo tema è la tempistica, sempre più stretta. Per iniziare entro questo mandato, serve avere il progetto in tempi brevi: «Il Bologna vuole fare i lavori nell’estate 2020, noi vorremmo posare la prima pietra in questo mandato — ammette Lepore —. Per farlo, entro fine 2017 deve arrivare il progetto perché poi passeranno due anni per le varie procedure: correndo un po’ ci staremmo».

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