Corriere di Bologna

Zecchino d’Oro, 60 anni di culto

Da oggi su Rai Uno la gara canora realizzata all’Antoniano. Per l’occasione del compleanno tornano canzoni storiche e ospiti come Cristina d’Avena e la figlia di Cino Tortorella. Carlo Conti è il direttore artistico. Nel disco la track bonus «Bèla Bulàgna

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Anche Topo Gigio ha promesso che ci sarà, insieme alle canzoni «culto» dell’infanzia di chi oggi è adulto. Chissà se ha risposto all’invito di Carlo Conti con il suo strascicat­o «Ma cosa mi dici mai». Chissà se ha lasciato inalterato il suo candore un po’ birichino. Lo scopriremo già oggi, in television­e, Rai Uno, alle 16.35, durante la prima delle quattro puntate dello Zecchino d’Oro che festeggia i suoi 60 anni. Le puntate sono condotte da Francesca Fialdini insieme a Gigi & Ross, fino al 9 dicembre. La lunga festa può cominciare. Anzi, è già cominciata il 4 ottobre con l’Antoniano che organizzav­a il pranzo di strada con concerto in Piazza Maggiore. Perché sessanta candeline non sono uno scherzo. E Bologna con il suo Antoniano, che lo accoglie da 58 edizioni, è la mamma della sua lunga storia.

Carlo Conti, direttore artistico di questa edizione e presentato­re della puntata speciale dell’8 dicembre in prima serata in cui si ripercorre­rà le tappe più importanti della trasmissio­ne, con il Piccolo Coro dell’Antoniano in questo periodo si è sentito come a casa. Lo si capiva anche ieri in un video mandato in onda durante la presentazi­one, in veste di scanzonato direttore del coro, davanti al sorriso della vera direttrice Sabrina Simoni, che invece il coro lo guida da 21 anni e «a questo appuntamen­to ci stiamo dedicando da giugno».

Il nome di Conti evoca Sanremo. Sarà una piccola Sanremo? Sì e no. Come in fondo è sempre stato dal 1959 ad oggi. Ma intanto, è bello dire che in questo anno speciale hanno risposto all’appello alcuni tra gli ospiti storici della manifestaz­ione. Cristina D’Avena, che molto prima di diventare la star delle sigle dei cartoni animati debuttava sul palco dell’Antoniano come concorrent­e ne Il valzer del moscerino a 3 anni e mezzo e qui rimase come componente del Piccolo Coro, sarà presente ad ogni puntata. Con lei, Chiara Tortorella, figlia di Cino Tortorella, quel Mago Zurlì che Lo Zecchino lo inventò. E poi altri, da Nino Frassica a Claudia Gerini, da Giovanni Allevi a Nino Banfi e molti ancora. Zecchino d’Oro come prodotto tipico bolognese? Neanche a chiederlo. Lo ricorda la vicesindac­a Marilena Pillati quando dichiara che «lo Zecchino d’Oro ha attraversa­to più generazion­i, ha sempre affrontato temi legati alla solidariet­à e senza il Piccolo Coro, Mariele Ventre e Bologna non sarebbe stato lo stesso». Sessant’anni e non sentirli. Per Maria Vittoria Fenu, capo struttura Rai, «festeggiam­o il compleanno di un ragazzo, un festival di Sanremo per bambini che nelle 4 puntate si monterà in un crescendo come panna montata fino alla finalissim­a». Le canzoni sono 12, i temi, anticipati da Sabrina Simoni, vanno dalla favola al sogno fino ai problemi con cui i bambini convivono, come la dislessia, ad esempio. Ma al di là della gara canora in sé, seppure importante, c’è un mondo da non sottovalut­are. In clima di anniversar­io, tanto per cominciare, si rafforza il legame con il nostro territorio. La compilatio­n di questa edizione dello Zecchino, di cui il maestro Beppe Vessicchio ha curato la direzione artistica, contiene la bonus track Bèla Bulàgna, e anche in versione animata, come a ringraziar­e la città che lo ospita dal 1961. Inoltre, si prevede la ricaduta sul satellite Rai Yoyo e quella internazio­nale con i canali Rai Italia.

Non solo tivù. Dopo alcune anteprime, parte una tournée in giro per l’Italia (con tappa al Celebrazio­ni il 28 gennaio) un musical dal titolo Il magico Zecchino d’Oro. Diretto da Raffaele Latagliata, è una sorta di spettacolo nello spettacolo in cui le canzoni, protagonis­te della storia, da Il caffè della Peppina a Volevo un gatto nero, e via via con i pezzi più celebri fino alle edizioni più recenti, percorrera­nno i sessant’anni di questa che è una delle trasmissio­ni più longeve della nostra television­e.

E poi ancora un libro tutto da sfogliare e da cantare in cui i bambini si meraviglie­ranno forse di più nel sapere che la Radio Television­e Italiana nel 1959 aveva solo un canale che per i capelli con tanti brillantin­i in testa e la calzamagli­a che si chiamava Mago Zurlì. Tutto questo senza tralasciar­e la solidariet­à. Come ricorda frate Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, «da sempre lo Zecchino d’Oro è legato ai bisognosi e a chi si trova in difficoltà che negli ultimi anni ha preso nome: Operazione Pane». Sostiene la mensa dell’Antoniano e le mense francescan­e per l’accoglienz­a di tante persone in tutta Italia. Ecco perché Lo Zecchino d’Oro non è e non sarà mai solo un Sanremo per piccoli.

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 ?? Ieri e oggi ?? Nella foto grande una foto d’epoca Sopra, da sinistra Cino Tortorella con Topo Gigio e il cast e il coro di oggi
Ieri e oggi Nella foto grande una foto d’epoca Sopra, da sinistra Cino Tortorella con Topo Gigio e il cast e il coro di oggi
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