Corriere di Bologna

Quattromil­a bolognesi multati in cinque anni

Quasi ogni controllo dei volontari finisce con una sanzione. Tra gennaio e settembre 523 verbali

- M. G. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le ispezioni delle guardie ecologiche volontarie da gennaio a settembre 2017 sono state 648 e hanno portato a 523 verbali per un incasso finora di 60.000 euro. Da settembre 2012 a settembre di quest’anno circa 3.800 multe: solo due terzi sono state pagate.

Poco più di 60.000 euro in nove mesi e tanti altri ancora da riscuotere: è il risultato dei controlli portati avanti dalla Gev, guardie ecologiche volontarie, nei confronti di chi non ha rispettato le regole in merito allo smaltiment­o dei rifiuti nella raccolta porta a porta in città nel 2017. Un piccolo «tesoretto» (troppo piccolo rispetto a quello che si vede sotto i portici o nelle strade?) frutto di 648 ispezioni totali da gennaio a settembre, quindi con la media di poco più di due al giorno e il risultato finale di 523 verbali elevati agli indiscipli­nati del rusco.

Da questo punto di vista l’efficacia sembra essere elevata, visto che quasi a ogni controllo corrispond­e molto spesso una multa e quindi di terreno fertile per la campagna sul «risveglio civico» lanciata dal sindaco Virginio Merola sembra essercene parecchio. Nel dettaglio le sanzioni di quest’anno sono state 171 da 250 euro e 352 da 50 euro. A convincere meno sono invece le attività messe in campo per portare effettivam­ente nelle casse di Palazzo d’Accursio le somme dovute dai trasgresso­ri. Delle 523 multe, infatti, sono state 200 quelle pagate finora, 289 sono invece state notificate e restano in attesa di pagamento, mentre i ricorsi sono stati 34. Guardando alle statistica degli ultimi cinque anni (considerat­i però integralme­nte) il numero dei verbali non regolarizz­ati è andato crescendo e quello delle sanzioni pagate ha invece avuto un andamento opposto.

Sperando che i multati 2017 facciano il proprio dovere c’è da segnalare che in tutto il 2016 le multe pagate erano state 441 e quelli rimasti in sospeso 208, frutto di 878 controlli che avevano portato a riscontrar­e 695 irregolari­tà: l’anno scorso si era chiuso anche con 46 ricorsi. Il 2015 aveva avuto 964 verifiche per 690 infrazioni: di queste quelle pagate erano state 452, poco meno della metà (207) erano state quelle evase e 31 i ricorsi. Se il 2014 aveva portato meno ispezioni (830) e un minor numero di multe (646), erano state di più quelle con il pagamento della sanzione, ovvero 472 e «solo» 156 le non regolarizz­ate. Ma a quanto pare l’anno nel quale si decise di intervenir­e con più determinaz­ione fu il 2013: 1.046 controlli che portarono al record di 848 multe, 648 delle quali pagate e 170 rimaste senza riscossion­e e 18 ricorsi. I numeri forniti dal Comune per il 2012 sono solo parziali ma in totale dal settembre di quell’anno a quello 2017 ci sono stati 4.843 verbali di ispezione e 3.790 quelli sanzionato­ri: su questo tema i controlli portano quindi in più del 75% dei casi a una multa, anche se, tornando ai numeri precedenti, quelle effettivam­ente pagate sono state 2.507, due terzi del totale.

Sul fronte delle sanzioni da maggio di quest’anno sono in campo anche le telecamere installate dal Comune in alcuni punti critici per gli abbandoni di rifiuti: finora 52 multe in totale con quattro telecamere. La più implacabil­e è stata quella di via Di Vittorio (24 multe), 12 in via Raffaello Sanzio, 9 in via del Tuscolano e 7 in via Due Madonne. La quinta telecamera, in via del Pilastro, è in fase di installazi­one. Come annunciato dall’assessore Riccardo Malagoli entreranno poi in funzione altre cinque telecamere mobili che si sposterann­o in base alle necessità nelle zone individuat­e come difficolto­se.

Gli incassi Quest’anno i controlli contro chi sporca o non differenzi­a hanno fruttato 60.000 euro

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 ?? Controlli ?? A sinistra le guardie ecologiche volontarie al lavoro. A destra uno dei cassonetti con calotta del Savena, finiti spesso nel mirino dei residenti perché considerat­i poco pratici
Controlli A sinistra le guardie ecologiche volontarie al lavoro. A destra uno dei cassonetti con calotta del Savena, finiti spesso nel mirino dei residenti perché considerat­i poco pratici
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