Corriere di Bologna

La «rivincita» dei vigili Sisti condannato

Due mesi per avere insultato gli agenti in via Petroni. Quattro alla moglie per resistenza

- Andreina Baccaro

Non disse alla vigilessa «A te prima ti meno e poi ti strozzo», ma è stato ugualmente condannato a due mesi di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale. Giuseppe Sisti, storico presidente dell’associ azione viaPe troni e dintorni, che da anni si batte per «liberare» la zona universita­ria dalla movida selvaggia, mettendo nel mirino Comune e vigili urbani, ieri ha perso in Tribunale la battaglia legale per un acceso diverbio avuto con una pattuglia di vigili in un venerdì notte di ordinario fracasso in via Petroni.

Nel braccio di ferro decennale intrapreso con il Comune per il rispetto dei sonni tranquilli dei residenti di via Petroni, il 17 novembre del 2012 Sisti e la moglie Patrizia Malossi rientraron­o a casa già contrariat­i nel trovare le saracinesc­he ancora alzate di locali e kebabbari oltre l’orario stabilito dall’ordinanza del Comune. La tensione salì quando Sisti trovò un furgoncino che bloccava il suo portone e chiamò i vigili con cui perse le staffe, perché colpevoli secondo di lui non fare nulla.

Volarono parole pesanti: «Lei è ridicola, si vergogni» all’indirizzo in particolar­e di una vigilessa, ma non così forti da costituire minaccia, come qualcuno inizialmen­te aveva sostenuto. Parole che ieri però gli sono costate una condanna a due mesi (pena sospesa). Più pesante il verdetto del giudice Roberto Giovanni Mazza nei confronti della moglie, che quella sera si mise in mezzo per prendere le difese del marito mentre i vigili lo identifica­vano, cercando di impedire che gli prendesser­o i documenti. Patrizia Malossi, a processo anche lei con le accuse di oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale, è stata assolta per l’oltraggio ma condannata, con riqualific­azione del reato, per resistenza. E Sisti non ci sta: «Mi aspettavo la condanna per oltraggio perché quella sera ho sbagliato ad arrabbiarm­i, anche se ne avevo tutte le ragioni. Ma mia moglie non deve andarci di mezzo, lei era solo preoccupat­a di vedermi esasperato ».

La Procura a ve va c hi e s to l’assoluzion­e per Sisti dal reato di minacce e violenza a pubblico ufficiale e la condanna a 2 mesi e 20 giorni per l’oltraggio, mentre aveva chiesto l’assoluzion­e per la moglie. Sisti, assistito dall’avvocato Federico Fischer, annuncia ricorso in Appello.

Prima di arrivare a processo, i coniugi erano stati condannati per decreto a una salatissim­a multa di 45.000 euro in tutto, 22.500 a testa. Un decreto penale di condanna a cui si sono opposti dando il via così al dibattimen­to di primo gra- do conclusosi ieri con la sentenza. Non è la prima volta che i litigi fra Sisti e i vigili urbani finiscono in Tribunale, un altro decreto penale di condanna risale a 15 anni fa, quando il presidente dell’associazio­ne via Petroni e sua moglie erano già in primo linea contro degrado e spaccio in zona universita­ria. Ma Sisti assicura che non si fermerà: «La mia battaglia è per il rispetto di diritti fondamenta­li, come il diritto al riposo. Non si può vivere in quelle condizioni, aldilà della vicenda personale».

Le reazioni «Non me lo aspettavo, anche se quella sera ho sbagliato. Ma la mia battaglia continua»

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