Merola-Pisapia Doppia tessera e rebus collegi
Il sindaco e la doppia tessera: «Sto nel Pd, ma aderisco a Campo progressista». Collegi in bilico con i big mdp
La doppia tessera del sindaco Merola (Pd e Campo progressista) agita i dem e lui torna sull’argomento: «Darò la mia adesione al movimento di Pisapia, non vedo contraddizione, vogliamo unire il centrosinistra, i risultati stanno finalmente arrivando». Se via Rivani apprezza il chiarimento i renziani di Per Davvero lo attaccano: «Deve scegliere dove stare».
Il problema vero però sarà l’ingorgo di candidature nei collegi uninominali da queste parti perché la lista Pisapia sostenuta dagli ulivisti punterà anche su Bologna e la stessa cosa faranno i centristi di Gianluca Galletti.
Quando in via Rivani, sede del Pd di Bologna, hanno letto della decisione del sindaco Virginio Merola di prendere oltre alla tessera del Pd anche quella di Campo progressista, la formazione di Giuliano Pisapia, non l’hanno presa benissimo. Ed è per questo che in qualche modo è stato fatto sapere al sindaco che era meglio precisare il messaggio per evitare di fare confusione. E così ieri il primo cittadino è tornato sul tema .« Si sta parlando di un’ alleanza—ha spiegato — e io penso che sia utile che tutto ciò che va verso l’unità della sinistra vada alimentato e sostenuto. Non credo che in Campo progressista abbiano tessere, ma darò la mia adesione. Non penso che sia in contraddizione con quello che per me è il ragionamento di fondo del Partito democratico: unire tutta la sinistra. La lista di Pisapia può essere questo trattino tra le differenze della sinistra che si allarga e dimostra che si può convivere con idee diverse».
Le sue parole hanno tranquillizzato i vertici del Pd, anche se bisogna riconoscere che il sindaco ha nella sostanza confermato il ragionamento fatto il giorno precedente quando ha partecipato all’in- contro organizzato dagli ulivisti della prima ora con Pisapia. La puntualizzazione del sindaco non ha però convinto i renziani di PerDavvero, la corrente di Giuseppe Paruolo. «Merola — ha detto Piergiorgio Licciardello, consigliere comunale e candidato alla segreteria del Pd all’ultimo congresso — deve scegliere da che parte stare. I sostenitori di Pisapia si presenteranno alle elezioni, si spera alleati con noi. Sono amici molto cari, ma noi siamo noi e loro sono loro, uno deve scegliere qual è la sua casa prevalente».
Il primo cittadino, visto che è al secondo mandato e non ha in teoria progetti futuri, gioca da libero, ruolo che si è ritagliato spesso negli ultimi tempi e prova nel contesto bolognese a svolgere quella funzione di «vinavil» che Romano Prodi sta provando a fare a livello nazionale. Ma il tema del rapporto tra Pd e alleati non è solo una questione di tessere, ma anche e soprattutto di collegi sicuri alle prossime ele- zioni politiche. A introdurre il tema, ieri, è stato lo stesso Merola: «Io sosterrò le liste del Pd, ma se si va verso una lista condivisa può essere che in questo collegio ci sia qualcuno di Pisapia. Non vedo grossi problemi, si può stare insieme senza dividerci in uno stesso campo progressista. Sarò un illuso, ma è ciò in cui credo».
Ci sarà un discreto affollamento da queste parti, perché in Emilia ci sono molti dei collegi sicuri nella quota uninominale e saranno ambiti da molti. Dagli alleati della sinistra, che sostenuti dal mondo ulivista potrebbero schierare qui i candidati migliori, e anche dai centristi, che hanno tra le punte da schierare il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «Il lavoro che stiamo facendo da otto mesi — ha spiegato ils indaco—sta cominciando a dare risultati. Grazie all’iniziativa che stiamo portando avanti con il deputato pd Andrea De Maria, alle giuste pressioni di Romano Prodi, a quanto sta facendo Piero Fassino e all’iniziativa degli ulivisti bolognesi». Resta fuori dalla partita invece Mdp e secondo le stime di YouTrend proprio per questo in regione alcuni seggi sicuri per il centrosinistra potrebbero tornare in bilico. Soprattutto se a Ravenna Mdp dovesse schierare Vasco Errani e se in Emilia si candidasse Pier Luigi Bersani. Con i big in campo la sinistra potrebbe ottenere un risultato più largo del 6% visto in Sicilia. Per Bersani ed Errani sarebbe impossibile vincere da soli nel collegio, ma un loro buon risultato potrebbe far perdere il candidato del Pd e far vincere quello del centrodestra.
Licciardello I sostenitori di Pisapia sono amici molto cari, ma noi siamo noi e loro sono loro, uno deve scegliere qual è la sua casa prevalente