I bancari col contratto dei servizi Braccio di ferro sindacati-Unipol
Coinvolti 28 lavoratori della nuova UnipolRec. Le sigle: «Precedente gravissimo»
È scontro fra Unipol e sindacati sulla nuova società che dovrà occuparsi del recupero dei crediti deteriorati. Il gruppo bolognese, che solo nel comparto bancario occupa oltre 500 dipendenti a Bologna, ha deciso di istituire un’azienda, UnipolRec, che sarà operativa dal 2018 e avrà in portafoglio, calcola la Cgil, circa 3 miliardi di euro di crediti in sofferenza. Ci lavoreranno 28 dipendenti, per la maggior parte provenienti dalla banca, ma con un nuovo contratto: non più quello dei bancari, bensì quello del terziario e della distribuzione. E questo manda su tutte le furie le sigle sindacali, che oggi saranno in via Stalingrado davanti all’Unipol Auditorium per un presidio di tre quarti d’ora.
«Cambiando il tipo di contratto, vengono meno le prerogative previste in quello del credito — tuona Fabio Naldi della Fisac Cgil —. E con lui le tutele specifiche previste». Tutele che comprendono il fondo di solidarietà (una specie di cassa integrazione dei bancari) e altri elementi che ora, per le sigle, sarebbero a rischio.
Unipol non commenta, ma quello che trapela dal colosso di via Stalingrado è che si sta cercando di garantire a tutti i lavoratori coinvolti il miglior trattamento possibile, evitando la perdita dei benefit previsti dal vecchio contratto.
Per i sindacati, però, non cambia molto: «L’applicazione di un contratto diverso dà l’idea di potere in qualche modo definire strutture che un domani possono essere cedute sul mercato», attacca Grandi. Secondo cui è in atto «un tentativo evidente di disarticolare l’impianto del contratto collettivo nazionale».
Per le sigle, che minacciano azioni legali, quello di Uni- polRec è «un pericolosissimo precedente».
Nella nuova società, oltre ai 28 lavoratori del comparto bancario, dovrebbe confluire anche una quarantina di lavoratori del ramo assicurativo.