Corriere di Bologna

Provaci ancora, Destro Donadoni: voglio di più

Il tecnico: «Con la Sampdoria serve il miglior Bologna. Masina? Ha sbagliato, ora voltiamo pagina»

- di Alessandro Mossini

Verona 6 punti, Sampdoria 26 (con una partita in meno). Basterebbe­ro questi freddi numeri per capire quanto dovrà essere diverso il Bologna odierno da quello pur vittorioso ma molto spento visto lunedì al Bentegodi se vorrà fare punti contro i blucerchia­ti, sesti e reduci dal trionfo sulla Juventus. Oggi nell’inconsueto anticipo del sabato alle 15 i rossoblù si troveranno di fronte una squadra che a Marassi ha fatto percorso netto mentre lontano da Genova ha accusato qualche passaggio a vuoto, ma il valore del gruppo di Giampaolo è indiscutib­ile: «Ci vorrà una prestazion­e più importante della partita di Verona— ammette Donadoni— contro una squadra che ha giocatori di qualità e personalit­à. Lunedì ci sono stati tanti errori ed è mancata intensità sui due gol del Verona che abbiamo subito per disattenzi­oni, mentre eravamo in controllo. Per impensieri­re la Samp dovremo giocare su ottimi livelli e sarà fondamenta­le essere compatti e aggressivi perché hanno diversi modi per fare gol».

Il Bologna si aggrappa alle statistich­e: la Sampdoria non vince qui da 14 anni (0-1 nel novembre 2003, gol di Doni su punizione), così come i rossoblù di contro non vincono a Marassi sponda Samp da marzo 1998, 3-2 con la tripletta di quel Kennet Andersson che oggi sarà in tribuna. Dal passato a un presente che vede la squadra di Giampaolo in zona Europa e una domanda legittima: quanto manca al Bologna per arrivare lì? «Non c’è moltissima strada da fare — ribatte Donadoni — ma sono discorsi ipotetici che passano dal quotidiano. Spesso fare esempi sembra sminuire la realtà in cui sei, ma da questa

 Per creare difficoltà alla Sampdoria dovremo giocare su ottimi livelli e sarà importante essere compatti e aggressivi perché hanno diversi modi per fare gol

Sampdoria o dall’Atalanta che stiamo vedendo in Europa bisogna prendere le cose buone, facendone tesoro. Spero che anche noi potremo diventare un insegnamen­to». Parlando di singoli, l’osservato speciale sarà Masina, dopo il cambio punitivo del primo tempo a Verona. Donadoni prima piazza una battuta salata («È successo anche a me, ma mi ero fratturato...») poi cerca di chiudere il caso: «Tutto è cominciato e finito lì, non c’è un seguito. Non mi sono mai atteggiato a tecnico che punisce qualcuno, se non quando sbaglia nei confronti del gruppo: sull’aspetto tecnico sono situazioni che accadono e finiscono lì. Mi aspetto una presa di coscienza e maggiore consapevol­ezza». Il terzino si giocherà una maglia con Mbaye e Torosidis (Krafth è acciaccato) mentre in avanti — dove mancherà Falletti per una contrattur­a — toccherà ancora a Destro insieme a Palacio. Ma i messaggi per tenere sulla corda il numero 10 da parte di Donadoni non mancano mai: «Spero di dare continuità a questa soluzione, ma dipende da ciò che vedo in settimana. Quando sento dire che è apprezzabi­le perché in certe situazioni si è sacrificat­o sorrido, perché ci si deve sacrificar­e sempre. Ciò che ha fatto di positivo mi soddisfa, ma può e deve fare di più».

 Spero che un giorno anche noi potremo essere un esempio da seguire come lo è la Samp

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