Provaci ancora, Destro Donadoni: voglio di più
Il tecnico: «Con la Sampdoria serve il miglior Bologna. Masina? Ha sbagliato, ora voltiamo pagina»
Verona 6 punti, Sampdoria 26 (con una partita in meno). Basterebbero questi freddi numeri per capire quanto dovrà essere diverso il Bologna odierno da quello pur vittorioso ma molto spento visto lunedì al Bentegodi se vorrà fare punti contro i blucerchiati, sesti e reduci dal trionfo sulla Juventus. Oggi nell’inconsueto anticipo del sabato alle 15 i rossoblù si troveranno di fronte una squadra che a Marassi ha fatto percorso netto mentre lontano da Genova ha accusato qualche passaggio a vuoto, ma il valore del gruppo di Giampaolo è indiscutibile: «Ci vorrà una prestazione più importante della partita di Verona— ammette Donadoni— contro una squadra che ha giocatori di qualità e personalità. Lunedì ci sono stati tanti errori ed è mancata intensità sui due gol del Verona che abbiamo subito per disattenzioni, mentre eravamo in controllo. Per impensierire la Samp dovremo giocare su ottimi livelli e sarà fondamentale essere compatti e aggressivi perché hanno diversi modi per fare gol».
Il Bologna si aggrappa alle statistiche: la Sampdoria non vince qui da 14 anni (0-1 nel novembre 2003, gol di Doni su punizione), così come i rossoblù di contro non vincono a Marassi sponda Samp da marzo 1998, 3-2 con la tripletta di quel Kennet Andersson che oggi sarà in tribuna. Dal passato a un presente che vede la squadra di Giampaolo in zona Europa e una domanda legittima: quanto manca al Bologna per arrivare lì? «Non c’è moltissima strada da fare — ribatte Donadoni — ma sono discorsi ipotetici che passano dal quotidiano. Spesso fare esempi sembra sminuire la realtà in cui sei, ma da questa
Per creare difficoltà alla Sampdoria dovremo giocare su ottimi livelli e sarà importante essere compatti e aggressivi perché hanno diversi modi per fare gol
Sampdoria o dall’Atalanta che stiamo vedendo in Europa bisogna prendere le cose buone, facendone tesoro. Spero che anche noi potremo diventare un insegnamento». Parlando di singoli, l’osservato speciale sarà Masina, dopo il cambio punitivo del primo tempo a Verona. Donadoni prima piazza una battuta salata («È successo anche a me, ma mi ero fratturato...») poi cerca di chiudere il caso: «Tutto è cominciato e finito lì, non c’è un seguito. Non mi sono mai atteggiato a tecnico che punisce qualcuno, se non quando sbaglia nei confronti del gruppo: sull’aspetto tecnico sono situazioni che accadono e finiscono lì. Mi aspetto una presa di coscienza e maggiore consapevolezza». Il terzino si giocherà una maglia con Mbaye e Torosidis (Krafth è acciaccato) mentre in avanti — dove mancherà Falletti per una contrattura — toccherà ancora a Destro insieme a Palacio. Ma i messaggi per tenere sulla corda il numero 10 da parte di Donadoni non mancano mai: «Spero di dare continuità a questa soluzione, ma dipende da ciò che vedo in settimana. Quando sento dire che è apprezzabile perché in certe situazioni si è sacrificato sorrido, perché ci si deve sacrificare sempre. Ciò che ha fatto di positivo mi soddisfa, ma può e deve fare di più».
Spero che un giorno anche noi potremo essere un esempio da seguire come lo è la Samp