Daspo, Merola: «Serviva» E boccia i sindacati critici
Merola stoppa le proteste di sindacati e associazioni. «In piazza Verdi? Inutilizzabile»
Merola non cambia idea sul Daspo urbano ai senzatetto di via Masini. «Non è la soluzione — ammette il sindaco — ma intanto rispondiamo a quelli che non ne possono più di questa situazione». E boccia i sindacati che hanno criticato l’operazione: «Parlino con i servizi sociali e si documentino prima di parlare».
Il Daspo urbano applicato per la prima volta dal Comune nei confronti di dieci senzatetto in viale Masini «non è assolutamente la soluzione, ma intanto rispondiamo a quelli che da mesi non ne possono più di questa situazione». Attaccato da sinistra, sindacati confederali e ora anche dal Pd, il sindaco Virginio Merola difende la scelta dell’amministrazione comunale spiegandone le ragioni. Nel caso delle persone allontanate martedì sera in viale Masini «non siamo di fronte a una mancanza di sostegno, ma a un rifiuto di sostegno». Cittadini in prevalenza di orgine rom «che com’è noto non vogliono farsi aiutare e che su questo — sostiene Merola — mantengono una posizione. Io la rispetto, ma loro devono rispettare la nostra città».
Il sindaco quindi tiene il punto. Lo fa di fronte alle proteste di Cgil,Cisl e Uil, che chiedono a Palazzo d’Accursio di non fermarsi di fronte all’offerta di un posto in dormitorio che rischia di dividere i nuclei familiari («I sindacati parlino con i servizi sociali e si documentino prima di parlare, perché se quel gruppo lì sta insieme aumenta la sua esclusione sociale», sferza Merola). Anche davanti alle critiche del giornale Piazza Grande e dell’associazione Avvocato di Strada, che accusano l’amministrazione di aver dato vita a una guerra contro i poveri. «Dire che c’è una repressione è una balla senza fine che fa parte di un estremismo impavido incapace di affrontare le situazioni», la replica stizzita del sindaco. Ad aggiugnersi al folto coro di critiche ora c’è anche il Pd, che già attraverso alcuni suoi consiglieri ha espresso in questi giorni il suo disappunto. Ora a parlare è il circolo metropolitano dem delle Politiche sociali che avvisa l’amministrazione: «I problemi non sono i poveri, ma la povertà. La ratio a monte della norma può contenere l’incognita di un ulteriore allontanamento verso chi è già ai margini della società».
A tornare ieri a difendere l’operazione del Comune, rispondendo a una raffica di domande sul tema durante la seduta del question time, è stato anche l’assessore alla Sicurez- za Riccardo Malagoli. «In quella zona — ha raccontato l’assessore — la polizia municipale ha portato i servizi sociali per 108 volte e abbiamo ricevuto 140 segnalazioni da parte dei cittadini». Al momento il Daspo può essere usato solo nei dintorni della stazione, ma quando saranno pubblicate le linee di indirizzo della legge Minniti sarà il Consiglio comunale a decidere dove estenderlo. C’è chi, come il consigliere comunale del Pd Raffaele Persiano, ha citato come primo esempio piazza Verdi. Ipotesi che il primo cittadino non vuole nemmeno prendere in considerazione: «Siamo fuori dai coppi? Come si applica? Con la militarizzazione di tutta la piazza e senza far entrare nessuno?». Eppure fu proprio lui a fine gennaio, intervistato in Sala Borsa dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, ad aprire alla possibilità del Daspo urbano soprattutto contro gli spacciatori della zona universitaria. D’altronde il rapporto di Palazzo d’Accurso con questo strumento introdotto dal governo e dal ministro dell’Interno Marco Minniti è stato altalenante, dall’entusiasmo iniziale fino a una successiva freddezza, sia da parte di Merola che di Malagoli. E infatti l’amministrazione comunale ne ha fatto passare di tempo prima di usarlo, scegliendo come sua prima applicazione il caso dei senzatetto di via Masini.
Una decisione di «un’amministrazione che si dice di sinistra ma che sta invece replicando il modello Cofferati, il peggior sindaco che questa città abbia avuto», commenta dura la consigliera comunale Amelia Frascaroli. Ma l’ex assessore al Welfare non è l’unica tra i banchi della maggioranza a non aver gradito questa operazione. Tra una pausa e un’altra del question time ieri in Comune diversi consiglieri del Pd (e anche qualche assessore) si sono mostrati perplessi anche per la comunicazione scelta dal sindaco, ritenuta nei toni in certi passaggi troppo enfatica. Soprattutto quello finale della nota di martedì sera, dove si accostava l’allontanamento dei senzatetto con la successiva pulizia del portico da parte di Hera.
Oltre 100 interventi I servizi sociali sono andati 108 volte nella zona da cui sono stati allontanati 10 clochard
Frascaroli Questa è un’amministrazione che si dice di sinistra ma che sta invece replicando il modello Cofferati, il peggior sindaco che questa città abbia avuto