Le storie dei duecento assegnisti a rischio Il rettore: li aiuteremo
Vivono con assegni di ricerca che quest’anno, dopo 6 anni di rinnovi, scadranno e non potranno ottenerne di nuovi, in virtù della legge 240/2010 introdotta dalla Riforma Gelmini. Sono 200 dei 1.132 assegnisti dell’Alma Mater, una parte dei quali ieri è scesa in piazza a fianco degli studenti per dire no allo sfruttamento del precariato.
Tra di loro Luca Cattelani, 39 anni, assegnista nel dipartimento di Ingegneria informatica. L’ultimo progetto a cui ha lavorato è un modello che indica il rischio delle persone di sviluppare depressione. «I progetti con assegno sono temporanei e difficilmente si può portare avanti un lavoro per tanto tempo, cosa che invece sarebbe utile alla ricerca» lamenta, lui che a pochi mesi dalla scadenza dell’ultimo contratto di progetti con assegno di ricerca ne ha cambiati parecchi. «Oggi sono in piazza perché penso che l’Università sia alla canna del gas e che ci sia bisogno di finanziare e reclutare nuove forze». A questo punto non resta che sperare in forme contrattuali diverse: «Se capita un co.co.co. o un co.co.pro. va bene, i posti da ricercatori sono rari, ma non si può pensare che la ricerca vada avanti a contratti di pochi mesi. Quindi si apre la possibilità di andare all’estero».
Quello che sta meditando di fare anche Valentina Bazzarin, 37 anni, assegnista a Scienze politiche, che a gennaio dopo 10 anni di assegni consecutivi concluderà il suo percorso. Bazzarin si occupa di come i cittadini possano accedere all’informazione all’interno dei sistemi sanitari, sapendo ad esempio quanto è lunga la lista d’attesa per accedere a un servizio o il tasso di successo di un chirurgo di un reparto. Per lei le strade che si aprono sono due: trovare lavoro nelle aziende private o «andare all’estero, lì una competenza come la mia piace e mi stanno cercando».
Esigenze di fronte alle quali il rettore Francesco Ubertini rassicura: «In 2 anni abbiamo reclutato 290 ricercatori, il 10% del nostro organico. Nel 2018 oltre alla programmazione ordinaria ci sarà una misura legata alla legge di Stabilità che porterà alla stabilizzazione di circa 70-80 ricercatori di tipo B del nostro Ateneo». Inoltre: «Ci sono i finanziamenti che arriveranno ai dipartimenti eccellenti e nelle nostre proposte c’è il reclutamento di una media di due ricercatori di tipo B. Con queste misure se non arriviamo a stabilizzare tutti i 200 assegnisti almeno arriviamo a farlo per 120-130. È il massimo che possiamo fare con le risorse date e lo faremo».