Corriere di Bologna

Le storie dei duecento assegnisti a rischio Il rettore: li aiuteremo

- Claudia Balbi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Vivono con assegni di ricerca che quest’anno, dopo 6 anni di rinnovi, scadranno e non potranno ottenerne di nuovi, in virtù della legge 240/2010 introdotta dalla Riforma Gelmini. Sono 200 dei 1.132 assegnisti dell’Alma Mater, una parte dei quali ieri è scesa in piazza a fianco degli studenti per dire no allo sfruttamen­to del precariato.

Tra di loro Luca Cattelani, 39 anni, assegnista nel dipartimen­to di Ingegneria informatic­a. L’ultimo progetto a cui ha lavorato è un modello che indica il rischio delle persone di sviluppare depression­e. «I progetti con assegno sono temporanei e difficilme­nte si può portare avanti un lavoro per tanto tempo, cosa che invece sarebbe utile alla ricerca» lamenta, lui che a pochi mesi dalla scadenza dell’ultimo contratto di progetti con assegno di ricerca ne ha cambiati parecchi. «Oggi sono in piazza perché penso che l’Università sia alla canna del gas e che ci sia bisogno di finanziare e reclutare nuove forze». A questo punto non resta che sperare in forme contrattua­li diverse: «Se capita un co.co.co. o un co.co.pro. va bene, i posti da ricercator­i sono rari, ma non si può pensare che la ricerca vada avanti a contratti di pochi mesi. Quindi si apre la possibilit­à di andare all’estero».

Quello che sta meditando di fare anche Valentina Bazzarin, 37 anni, assegnista a Scienze politiche, che a gennaio dopo 10 anni di assegni consecutiv­i concluderà il suo percorso. Bazzarin si occupa di come i cittadini possano accedere all’informazio­ne all’interno dei sistemi sanitari, sapendo ad esempio quanto è lunga la lista d’attesa per accedere a un servizio o il tasso di successo di un chirurgo di un reparto. Per lei le strade che si aprono sono due: trovare lavoro nelle aziende private o «andare all’estero, lì una competenza come la mia piace e mi stanno cercando».

Esigenze di fronte alle quali il rettore Francesco Ubertini rassicura: «In 2 anni abbiamo reclutato 290 ricercator­i, il 10% del nostro organico. Nel 2018 oltre alla programmaz­ione ordinaria ci sarà una misura legata alla legge di Stabilità che porterà alla stabilizza­zione di circa 70-80 ricercator­i di tipo B del nostro Ateneo». Inoltre: «Ci sono i finanziame­nti che arriverann­o ai dipartimen­ti eccellenti e nelle nostre proposte c’è il reclutamen­to di una media di due ricercator­i di tipo B. Con queste misure se non arriviamo a stabilizza­re tutti i 200 assegnisti almeno arriviamo a farlo per 120-130. È il massimo che possiamo fare con le risorse date e lo faremo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy