Corriere di Bologna

La stalker è in ufficio Dirigente avvelenata per un rimprovero

- di Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha versato per quattro-cinque volte (questi gli episodi accertati ma potrebbero essere di più) del disinfetta­nte nelle bottigliet­te d’acqua che una dirigente dell’Alma Mater lasciava incustodit­a nell’ufficio al civico 7 di viale Filopanti, sede dell’Area bibliotech­e e diritto allo studio dell’università (Abis). A mischiare l’acqua e la sostanza chimica, con il forte rischio di provocare un avvelename­nto, è stata, secondo quanto ricostruit­o da Procura e carabinier­i del Nas, un’addetta alle pulizie, che covava del rancore verso l’impiegata probabilme­nte per alcune osservazio­ni e lamentele ricevute su come venivano effettivam­ente puliti i locali dell’ateneo.

Le telecamere nascoste installate dal Nas, coordinato dal pm Roberto Ceroni, hanno ripreso la dipendente della cooperativ­a di pulizie mentre versava il disinfetta­nte nelle bottiglie, senza lasciare ulteriori dubbi. Con le pesanti accuse di stalking e tentate lesioni aggravate la donna, una 50enne italiana incensurat­a, è finita agli arresti domiciliar­i su ordinanza del gip Rita Zaccariell­o. Quale tipo di diatriba abbia potuto scatenare un tale livello di rabbia e odio nella 50enne rimane un mistero anche per i colleghi della dirigente, alcuni dei quali tra settembre e ottobre erano stati sentiti dai carabinier­i per confermare tutti i passaggi della vicenda.

La vittima aveva sporto denuncia a marzo, quando si era accorta di alcune anomalie nell’acqua che beveva: ogni volta che lasciava in ufficio una bottigliet­ta aperta con dell’acqua dentro il liquido assumeva un sapore amaro. Ha deciso di vederci chiaro presentand­osi dai carabinier­i, che in questi mesi hanno svolto le indagini anche con l’aiuto delle telecamere nascoste. Sono stati proprio gli occhi elettronic­i a svelare il mistero, riprendend­o l’addetta alle pulizie con le mani nel sacco: le analisi svolte in laboratori­o hanno inoltre confermato che nell’acqua era stata versata la sostanza tossica.

Fortunatam­ente la quantità di disinfetta­nte versato non ha mai provocato malori alla vittima, che però ha iniziato a sospettare di chi le stava attorno. La donna non è infatti riuscita a indicare da subito chi potesse essere il responsabi­le e ha fornito un elenco di nomi sulla base delle divergenze in ambito lavorativo.«Non conosciamo questa addetta alle pulizie, anche perché iniziano a lavorare molto presto, prima dell’apertura degli uffici — commenta Paolo Albertazzi, tra i responsabi­li dell’Abis —. Sapevamo dell’esistenza di un’indagine in corso ma non chi fosse coinvolto. Io per esempio non sono stato interrogat­o. Anche i motivi di un gesto simile rimangono incomprens­ibili e ci lascia tutti senza parole». Ieri mattina nella palazzina non si parlava d’altro. «Hai sentito? Pare usasse una siringa per bucare la bottiglia (circostanz­a non verificata dal Nas, ndr)», commentava­no a caldo le colleghe della dirigente, che ieri probabilme­nte per evitare anche il clamore creato dalla notizia non era in ufficio. Una vicenda che ha riportato la memoria al 2014, quando ad essere arrestato per stalking era stato un usciere che aveva preso di mira una segretaria.

L’inchiesta

Arrestata addetta delle pulizie dell’Alma Mater, ha messo detersivo nell’acqua della donna

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