Corriere di Bologna

Blocco rossoblù

Il centrocamp­o decisivo nei successi: con Poli, Pulgar e Donsah il Bologna vola Poi c’è Mbaye a blindare la difesa E dopo il gol, tocca al rinnovo di contratto Tutti i segreti dello sprint di novembre

- Di Claudio Beneforti e Alessandro Mossini

E ora chiamatelo «Ibra l’amuleto», anche se la fortuna c’entra poco o nulla. Contro la Sampdoria Ibrahima Mbaye ha confermato le sue statistich­e più che positive e ad impreziosi­re il tutto è arrivato anche il gol: con il terzino senegalese in campo il Bologna continua a non subire gol su azione (l’unica rete subita dai rossoblù con lui in campo è il rigore causato proprio da Mbaye contro l’Inter) e il tassametro ora è arrivato a 547 minuti. Una statistica che ne genera un’altra, davvero impression­ante: fin qui in questa stagione Mbaye ha giocato per sette volte più di un tempo e in quelle sette partite il Bologna ha racimolato 19 dei 20 punti che ha in classifica, tutte le sei vittorie e il pareggio contro l’Inter. L’unica gara in cui i rossoblù hanno fatto punti senza il senegalese è Bologna-Torino 1-1, alla prima di campionato (nelle altre cinque occasioni altrettant­e sconfitte contro Napoli, Atalanta, Lazio, Roma e Crotone), mentre l’unica presenza di Mbaye che non ha portato punti è quella di Firenze, quando però entrò al 76’ con i viola già avanti 2-1. Contro la Sampdoria la partita di Mbaye è stata da vero dominatore e non solo per l’imperioso stacco che ha generato la zuccata del 2-0: otto palloni respinti (meglio solo De Maio, dodici), cinque duelli e tre contrasti aerei con un eloquente 100% di successi.

Uscendo dai freddi numeri si può serenament­e dire che le ha prese tutte lui, specie nella ripresa quando la Sampdoria con l’uomo in più attaccava ma sbatteva continuame­nte sul muro del Bologna. In fondo Mbaye con i blucerchia­ti sembra avere un conto aperto, dato che sabato ha segnato il suo terzo gol in A in 68 partite e tutti e tre sono arrivati contro la Samp: gli altri due risalgono a marzo 2014, una doppietta in Sampdoria-Livorno 4-2 quando con la maglia dei toscani Mbaye bucò per due volte sotto misura, una di testa e una di piede, l’allora portiere doriano Angelo Da Costa.

Con la rete di sabato Mbaye ha posto fine anche a un digiuno lungo quasi due anni, quello dei gol su corner da parte del Bologna: l’ultimo infatti era datato 12 dicembre 2015 contro l’altra genovese, il Genoa, e lo segnò Luca Rossettini a Marassi nei minuti di recupero per conquistar­e tre punti d’oro. C’era già in panchina Donadoni, che stava risalendo la classifica, mentre ora il tecnico probabilme­nte sta vivendo il momento migliore da quando è in rossoblù, sicurament­e a livello di classifica: una posizione in cui c’è anche lo zampino di Mbaye, che nonostante tante (troppe) panchine sembra finalmente aver guadagnato una maglia da titolare.

È un ragazzo che sa farsi voler bene, Ibra, che sogna il Mondiale conquistat­o dal suo Senegal e che ieri su Instagram si è preso i compliment­i di molti compagni di squadra che hanno postato foto insieme a Mbaye: dall’amico fraterno Mirante, che ha persino commentato in francese («une belle victoire») per sottolinea­rne l’importanza, a Pulgar che in spagnolo gli ha scritto «Feliz por ti, hermano». Fratelli rossoblù e di contratto, perché sia il cileno che Mbaye sono in scadenza a giugno 2019: due protagonis­ti di questo Bologna che stupisce e due trattative che entro breve dovranno entrare nel vivo. I primi approcci con Mbaye sono stati negativi, perché l’idea iniziale del Bologna è quella di abbassare l’attuale ingaggio (700.000) a 550.000 euro più bonus allungando il contratto fino al 2021 o 2022: una proposta che ha lasciato freddino l’agente e padre adottivo del giocatore Giuseppe Accardi. Se ne riparlerà, anche perché perdere l’amuleto Mbaye per il Bologna sarebbe un vero e proprio delitto.

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Felice Ibrahima Mbaye, classe 1994

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