Corriere di Bologna

Fortitudo flop Avanti di 28 cede a Ravenna

I biancoblù dominano metà partita, vanno a +28, poi sprofondan­o con un break di 14-48 Il suicidio costa il primo posto in classifica. Ravenna trascinata dai 31 punti di Rice (24 nella ripresa)

- Di L. Aquino e E. Schiavina

Sconfitta epocale. Suicidi se ne sono visti tanti, nella lunga storia della Fortitudo, ma quello rimediato contro Ravenna rimarrà come il più clamoroso degli ultimi anni, forse uno dei peggiori di sempre. Se non altro in termini numerici: sopra di 28 punti a 14 minuti dalla fine, la squadra in totale controllo e gli avversari morti, la gente a parlare d’altro, di Rosselli che arriva o non arriva e di come eventualme­nte inserirlo, di domenica a mezzogiorn­o a Treviso che sarà la prova più dura da qui a Natale, dell’amatissimo Montano che ha preso un mare di applausi ma giocato malissimo (1/8 e 6 perse) o anche solo del tempo che fa, tutto ma non certo di una partita che non ha più niente da dire, riesce difficile spiegare come sia stato possibile che sia finita così. Succede l’impossibil­e, nel segmento che separa il 5628 del minuto 26 all’immagine finale, lo spicchio gialloross­o che festeggia incredulo, cantando Romagna Mia, una vittoria per loro storica.

La Consultinv­est rimedia un parziale di 14-48 negli ultimi 14 minuti, ma la cosa più incredibil­e forse non è nemmeno l’entità del vantaggio buttato via, quanto la rapidità con cui succede. Ed il modo: Martino ha gettato la spugna da un pezzo, messo dentro due ragazzini (Esposito e Vitale, quest’ultimo segnerà 4 punti dolorosi) e tolto Giachetti e Montano, i due esterni titolari, che nel quarto parziale non metteranno più piede il campo. L’impossibil­e rimonta la costruisce quasi tutta Rayvonte Rice, 31 punti di cui 14 nel quarto, quella di Ravenna è certo un’impresa ma è evidente che non sarebbe stata possibile senza la collaboraz­ione di una Fortitudo nel quarto periodo imbarazzan­te. Incredibil­e, dopo aver visto quella che sembrava la fotocopia dell’orrendo primo tempo di Bergamo, con la differenza che la Effe l’ha giocato meglio davanti ed ha preso subuto un largo vantaggio praticamen­te senza fare nessuna fatica. 18 e 19 punti subiti in due primi tempi casalinghi, forse è una prova al merito della difesa biancoblu, anche perché è raro vedere la squadra di Martino giocare così male, 6/25 dal campo e 11 perse all’intervallo. Ravenna da oltre l’arco non vede il canestro per un quarto e mezzo, la Effe al contrario sembra poter bucare facile la zona gialloross­a, sale già a +19 nel secondo e a metà del terzo inizia quello che sembra un lunghissim­o garbage time. Invece di lì a poco suonano tutti gli allarmi. Ci sarebbe il tempo di rimediare, Cinciarini e Fultz sembrano risistemar­la a 6’ dalla fine, Martino prende pure tecnico, e invece il crollo continua, senza fondo. Rientra Mancinelli (febbricita­nte) a 1’10”, ma è già scattato il panico, lo stesso Mancio e poi il Cincia fanno 1/2 ai liberi mentre Grant e Rice non sbagliano mai.

La testa forse alla telenovela Rosselli, che nei prossimi giorni dovrebbe finalmente concluders­i, se era un esame per i pari ruolo dell’ex capitano virtussino, cioè quelli che dovrebbero fargli posto, nessuno l’ha superato: malissimo Italiano, malino Amici, male lo stesso Legion pure Mancinelli. Ma come andrà ridisegnat­a la squadra, se mai Rosselli verrà, è tutto da capire. Quel che conta adesso è questa seconda, dolorosiss­ima sconfitta stagionale, la prima al PalaDozza, il secondo posto che resiste solo perché Montegrana­ro non ha giocato, come pure Trieste. E domenica all’ora di pranzo si va a Treviso: chissà se ci sarà Rosselli, e in quale delle due squadre giocherà.

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Delusi I due americani Demetri McCamey e Alex Legion

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