Corriere di Bologna

«Il Passante? Opera improrogab­ile»

Nelle 77 pagine del ministero ragioni e numeri dietro il via libera

- Di Beppe Persichell­a

Il Passante di mezzo è la «migliore delle opzioni considerat­e». È questa la conclusion­e a cui sono arrivati i tecnici del ministero dell’Ambiente che hanno dato l’ok alla Valutazion­e di impatto ambientale. La commission­e nel suo parere prevede con la realizzazi­one dell’infrastrut­tura un migliorame­nto per quanto riguarda traffico, qualità dell’aria e impatto acustico. Ma se via libera ministeria­le soddisfa il sindaco, allo stesso tempo agita alcuni consiglier­i comunali del Pd. A mettere un freno alle fibrillazi­oni è l’assessore metropolit­ano alla Mobilità Marco Monesi: «Così i cittadini rischiano di non capire l’essenza del problema che riguarda la mobilità».

Il Passante di mezzo è l’opzione «migliore fra quelle considerat­e», per traffico, inquinamen­to e consumo di suolo. Lo scrive la commission­e tecnica di Verifica dell’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente che ha dato l’ok al progetto. Nel parere di 77 pagine inviato agli enti locali, la commission­e mette a confronto il Passante di mezzo con le altre due proposte prese in consideraz­ione negli ultimi anni: il Passante nord e quello sud, oltre all’ipotesi di lasciare la situazione così com’è. La conclusion­e è che il progetto siglato a dicembre tra Comune, Regione e Autostrade è la soluzione più adatta per il nodo bolognese.

La «gara»

Su cinque voci messe a confronto, il Passante di mezzo batte le altre proposte. Rispetto al consumo di suolo in ettari (24 per quello di mezzo, 50 per quello a sud e 200 per quello a nord), per la terra da movimentar­e (400.000 metri cubi contro i 3.5000.000 di quello a sud e i 4 milioni di quello a nord), gli edifici da espropriar­e (quattro per il Passante di mezzo, 25 per quello sud e 19 per quello nord), l’interferen­za con le aree sensibili dal punto di vista archeologi­co, idraulico e geologico (assenti per il Passante di mezzo) e per la durata dei lavori (tre anni contro i cinque delle altre due opere). Anche rispetto alla qualità dell’aria, visto che il carico di pm10 del Passante nord è del 30% in più rispetto a quello di mezzo (e del 35% per gli ossidi di azoto). Mentre per il rumore nei confronti della popolazion­e esposta, con il Passante nord «l’aumento indotto dall’esercizio di un’autostrada laddove oggi non c’è nulla comportere­bbe un carico emissivo totale decisament­e maggiore». Sul versante del traffico, invece, il Passante di mezzo non genererà «nuova mobilità», ma favorirà «una migliore distribuzi­one degli spostament­i di traffico urbano», con «benefici generalizz­ati sulla mobilità dell’intero contesto metropolit­ano». Non intervenir­e, per il ministero, è invece una strada di fatto impraticab­ile. Considerat­i i tassi di crescita futuri (si prevede in regione un aumento del 10,1% per i veicoli leggeri e del 17,8% di quelli commercial­i per il 2030), non fare nulla significhe­rebbe ritrovarsi con «un peggiorame­nto dei livelli di servizio con la comparsa di tratte congestion­ate».

Aria e rumore

«I risultati delle campagne di indagini locali hanno confermato che la qualità dell’aria rilevata nell’area di progetto», si legge nel parere, «è del tutto comparabil­e, e in alcuni casi migliore, di quella rilevata dalla centralina Arpae di porta San Felice». E per il futuro, «per effetto degli interventi e delle misure di regolament­azione previste», a partire dal limite di velocità pari a 80 Km/h nel tratto del Passante di mezzo, a cui si aggiungerà un nuovo parco auto, si prevede «un notevole beneficio in termini di emissioni con una riduzione delle stesse che per alcuni inquinanti può superare il 40%». Lo studio prende in esame anche i territori toccati più da vicino dai lavori (Birra, Croce Coperta, San Donnino e via Massarenti), per concludere che le «nuove barriere antirumore e le aree a verde» previste produrrann­o «effetti positivi» sugli impatti diretti nell’aria. Per quanto riguarda il rumore, per via delle mitigazion­i incluse nel progetto, i livelli «si abbassano notevolmen­te andando a migliorare il clima acustico».

Le prescrizio­ni

Nel parere della commission­e ci sono alcune prescrizio­ni, che riguardano il monitoragg­io dei lavori (pre, durante e post), dell’inquinamen­to acustico (con l’utilizzo di asfalto fonoassorb­ente), dell’ambiente (assieme ad Arpae verrà concordata l’installazi­one di centraline fisse e mobili), oltre all’istituzion­e di un osservator­io permanente composto da enti locali, Arpae, Ausl e Autostrade. Poi ci sono 21 prescrizio­ni in precedenza avanzate dalla Regione che saranno verificate dalla Conferenza dei servizi che si insedierà nei prossimi mesi, e altre 44 prese in analisi da Viale Aldo Moro. Qui ci sono molti interventi richiesti soprattutt­o dal Comune, che riguardano la realizzazi­one di nuove bretelle, rotonde, piste ciclabili e aree verdi.

«Stop alle polemiche»

Dopo l’ok alla Via, Il Pd è in fibrillazi­one. Diversi consiglier­i comunali chiedono a Virginio Merola (che si dice soddisfatt­o) di verificare che gli interventi richiesti dai Quartieri non restino lettera morta. Un dibattito che secondo l’assessore metropolit­ano alla Mobilità Marco Monesi può creare confusione. «Il problema è di natura politica: ci sono posizioni diverse che devono contempera­rsi nell’interesse dei cittadini, che a causa di queste questioni rischiano di non cogliere bene l’essenza del problema-mobilità». Mentre i comitati anti Passante promettono battaglia anche sul fronte legale e non si mostrano delusi dal parere. «È solo una farsa», hanno commentato nei giorni scorsi.

Il metro di paragone Le indagini locali «hanno confermato che l’aria sarà ai livelli di San Felice»

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Rendering Il parco sopraeleva­to che verrà realizzato sopra la galleria del Passante di mezzo all’altezza di San Donnino

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