Corriere di Bologna

«Segnerò ancora, per la mamma Voglio portarla qui dalla Nigeria»

Lei non voleva mandarlo lontano da casa: «Queste gioie sono dedicate a lei»

- Di Alessandro Mossini

Orji Okwonkwo è il personaggi­o del momento, dopo il suo terzo gol in campionato. «Queste gioie sono dedicate a mia mamma, voglio portarla qui dalla Nigeria».

25 settembre, oltre due mesi fa: il primo squillo in serie A di Orji Okwonkwo. Mapei Stadium, Reggio Emilia: la maglia che vola via, Donadoni che lo bacchetta. E poi lo sferza: «Deve migliorare con l’italiano, perché a volte mi dice sì poi fa il contrario». Sembra passato un anno da allora: la lingua è migliorata tra libri e interviste, perché i gol ora sono tre pur avendo giocato solo 80 minuti in campionato e i microfoni lo cercano. Ieri il diciannove­nne è stato intervista­to da Sky Sport 24 sul suo momento d’oro: «Sono molto contento non solo per i miei gol ma soprattutt­o per la squadra, tornata alla vittoria contro il Verona e la Sampdoria dopo quattro sconfitte. Sabato ho spostato Palacio sul 3-0 perché l’avevo visto con la coda dell’occhio e pensavo fosse un avversario: per fortuna non ho fallito il gol. Qual è il mio ruolo? Attaccante centrale, ma anche esterno sia a sinistra che a destra».

Nel 4-3-3 rossoblù il nigeriano può giocare in tre ruoli e ora che i gol sono diventati una piacevole abitudine Orji torna su quella rete che ha aperto le danze a Reggio Emilia: «Fu una grande emozione.

 A Sassuolo Donadoni mi ha sgridato e aveva ragione, ma la mia gioia era davvero incontenib­ile Qual è il mio ruolo? Sono una punta centrale ma posso giocare anche su entrambe le fasce

Alla fine Donadoni mi rimproverò perché per festeggiar­e mi ero tolto la maglia: aveva ragione, però cercate di capire... novantesim­o minuto, primo gol in A che vale tre punti. Insomma, mi sono un po’ lasciato andare». Ci sta, eccome, ma anche la bacchettat­a del tecnico è servita in chiave futura: «Dopo ho imparato — sorride lui — a Verona dopo il 2-2 mi sono ricordato di Donadoni così arrabbiato e sono andato subito a recuperare il pallone in fondo alla rete per riportarlo a centrocamp­o. Tre minuti dopo, Donsah ha segnato il 3-2».

La fiducia di Donadoni in lui è in crescita costante, come ha sottolinea­to nei giorni scorsi anche l’agente Oliver Arthur che lo accosta ad Emmanuel Emenike, ora all’Olympiacos, più che all’altro connaziona­le Oba Oba Martins. Radici nigeriane che Okwonkwo sottolinea quando gli viene chiesta la dedica per questi gol: «Sono per mia mamma, che mi segue dalla Nigeria con il resto della mia famiglia. Spero di portarli presto a vivere qui». In fondo proprio la madre quando Orji era minorenne aveva smorzato i corteggiam­enti di Chelsea, Arsenal e Porto, sottolinea­ndo che sarebbe dovuto crescere in Nigeria. Da Benin City, a meno di cento chilometri dalla costa del Golfo della Guinea, alla più centrale Abuja per entrare nel locale Football College del patron dello Spezia Gabriele Volpi, la tradiziona­le rampa di lancio verso l’Italia per i talenti nigeriani: da lì in estate è arrivato a Bologna anche Kingsley Michael, compagno di squadra di Orji nella Nigeria campione del mondo Under 17 nel 2015. Che ora sogna di ripercorre­re le orme dell’amico dal cognome complicato che tutti stanno imparando a conoscere.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy