Corriere di Bologna

E i comitati vigilano con «Aria pesa»

Il progetto di centraline antismog dal basso: le rilevazion­i a inizio 2018

- Mauro Giordano

«Se l’aria si fa pesa meglio pesarla». Tra lo slang bolognese, attacchi al Comune e al Passante, è stata lanciata la campagna che punta a realizzare sotto le Due Torri una rete di rilevatori gestita dai cittadini per misurare il livello di biossido d’azoto (NO2) in città. «Centraline dal basso», «sentinelle antismog», le definizion­i poco contano di fronte ai continui sforamenti dei limiti di inquinamen­to (il tetto dei 35 superament­i annuali di pm10 è stato oltrepassa­to). Per monitorare la situazione i principali comitati schierati contro le grandi opere, la cementific­azione e alcune associazio­ni ambientali­ste saranno in campo con il progetto Aria pesa: l’obiettivo è quello di finanziare un numero di campionato­ri sufficient­i per avere una mappa cittadina del biossido d’azoto e si incomincer­à venerdì con un evento organizzat­o dalle 16.30 al teatro Tenda della Montagnola per informare i cittadini e raccoglier­e le prime adesioni di volontari disposti a installare il kit (le informazio­ni sul sito ariapesa.org).

Si punta ad avere almeno 200 rilevatori (il costo di ogni dispositiv­o è di 20 euro, ma si potranno donare anche cifre inferiori) e nelle intenzioni dei promotori le misurazion­i avverranno dal 25 gennaio 2018 al 25 febbraio. Dietro l’iniziativa, come detto, ci sono i comitati dei residenti anti-Passante (riuniti nella sigla Amo Bologna), il gruppo Rigenerazi­one No Speculazio­ne, attivo nel seguire il restyling del Dall’Ara e del Cierrebi, ma anche il comitato Becco creato per fermare la realizzazi­one di un supermerca­to sotto il ponte di via Libia. «Le recenti novità in merito al Passante — spiega Giovanni Nespoli, voce dei No Passante — rappresent­ano solo una parte della nostra battaglia. In generale notiamo da tempo due tipi di problemi. Da un lato la mancanza di partecipaz­ione

Nespoli Non ci vogliamo sostituire all’Arpae, ma pensiamo che le misurazion­i di quelle centraline non siano sufficient­i

da parte dei cittadini alle scelte dell’amministra­zione, dall’altra una carenza di dati che possa aiutare a capire il vero stato della situazione. Non ci vogliamo sostituire all’Arpae, che riteniamo corretta e affidabile, ma pensiamo che le misurazion­i di quelle centraline non siano sufficient­i e abbastanza estese nel territorio cittadino».

Un comitato scientific­o valuterà i dati e li renderà poi disponibil­i attraverso una piattaform­a online che mostrerà i risultati: una campagna simile si è già svolta a Milano e sarà replicata in contempora­nea con Bologna, Roma e Brescia. Tra gli accademici c’è Francesco Luca Basile, docente dell’Alma Mater ed esponente di Coalizione civica: «Crediamo che la sensibiliz­zazione dei cittadini su questo tema e la loro partecipaz­ione alle misurazion­i sia il primo passo per smuovere qualcosa anche a livello istituzion­ale».

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Economico Uno dei rilevatori che verranno installati dai cittadini dei comitati: costa appena 20 euro

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