«Divergenti» in 10 film Ecco il cinema trans
Il festival da domani al Lumière. Ospite Susan Stryker
Alle radici del movimento trans. Nel 1966, tre anni prima della rivolta allo Stonewall, storico locale gay newyorchese, un gruppo di persone trans reagì alla repressione poliziesca in una caffetteria di San Francisco. Una rivolta rievocata nel film documentario Screaming Queens del 2005, diretto da Victor Silverman e Susan Stryker. Proprio quest’ultima, studiosa del movimento trans, pioniera dei transgender studies e trans lei stessa, sarà l’ospite principale della nona edizione di Divergenti, il festival autoprodotto di cinema trans da domani a sabato a Bologna.
Dopo un anno di pausa, anche per il concomitante Consiglio europeo transgender, l’iniziativa del Mit, Movimento identità trans, ritorna con una decina di film. «Di cui la metà — sottolinea Mario Di Martino, che li ha selezionati — opera di persone trans. Un segnale, perché per troppo tempo l’universo trans è stato costruito da un occhio esterno, da chi quell’esperienza non l’aveva vissuta direttamente». Un festival «per scardinare stereotipi e pregiudizi facendo leva sulla cultura, che è politica», aggiunge Porpora Marcasciano, presidente onoraria del Mit. Con una dedica particolare per Marcella Di Folco, storica esponente del Mit, e Luki Massa, scomparsa un anno fa, che del festival è stata direttrice. La Stryker introdurrà anche We’ve been around, 5 brevi documentari su icone trans Usa diretti da Rhys Ernst, coproduttore della serie tv Transparent, su un padre che a 70 anni rivela alla famiglia la sua identità transessuale.
La storia del movimento trans sarà anche al centro di un seminario, sabato dalle 11 alle 17 nella sede del Mit, in via Polese 22, dal titolo «Transiti, tracce e intrecci di rivoluzioni». Tornando ai film, nelle sale del Lumière con ingresso a 5 euro si potranno vedere anche Atopos, sull’omonima compagnia teatrale milanese, Tamara, sulla prima trans eletta nel parlamento del Venezuela, stato che non permette il cambio anagrafico, e Pagani, sui femminielli che prendono parte alla festa della Madonna delle Galline, in provincia di Salerno. Mentre presso Senape Vivaio Urbano prosegue la mostra fotografica Lei, Armando, con le foto di Armando Borno a documentare la vita del bordello clandestino Casa delle bambole di Brescia, domenica conclusione con due riflessioni visive sull’immaginario post-pornografico con persone trans e party di chiusura notturno al Freakout.