Corriere di Bologna

Via Rivani senza pace «Critelli? Fa ritorsioni»

«Fa ritorsioni e cerca di isolare la minoranza: non ci dividerà».

- Di Olivio Romanini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Vogliono isolare la minoranza, siamo trattati come ospiti in casa nostra, così non va». Il leader della minoranza del Pd, Luca Rizzo Nervo, avvisa il segretario Pd, Critelli in vista della Direzione.

«Vogliono isolare la minoranza, siamo trattati come ospiti in casa nostra, così non va». Il leader della minoranza del Pd, Luca Rizzo Nervo, ex assessore al Welfare, manda un avviso al segretario del Pd, Francesco Critelli in vista della Direzione del partito di lunedì prossimo nella quale verrà presentata la nuova segreteria. E le parole di Rizzo Nervo fotografan­o un partito spaccato in due che non riesce a ripartire dopo la fase post-congressua­le.

Di solito durante i congressi ci si confronta duramente ma poi la storia finisce e si riparte. Che cosa sta succedendo al Pd a Bologna?

«Il segretario — spiega Luca Rizzo Nervo — aveva giustament­e promesso di lavorare alla ricostruzi­one della comunità politica del Pd visto che ci aspettano sfide impegnativ­e a partire dalle prossime elezioni politiche dove ci sarà bisogno del lavoro di tutti. Invece, l’inizio sembra più quello di chi si aspetta atti di fede e invita a scordarsi il passato e che dice o con me o contro di me». Spieghi meglio. «Il segretario ha detto che dopo il congresso bisogna togliersi le magliette delle correnti e rimettersi quelle del Pd ma è lui che deve distribuir­e le magliette, dare i ruoli in campo: noi invece ci sentiamo ospiti in casa nostra».

Si riferisce al fatto che la minoranza non entrerà in segreteria? Non era anche una vostra decisione?

«Noi non vogliamo strapuntin­i, non ci interessan­o i posti. Però Critelli aveva dato la sua piena disponibil­ità a riconoscer­e alla minoranza un ruolo di garanzia con la presidenza della Direzione del Pd e adesso vedo che non tiene fede alla parola data. Noi ci siamo astenuti sulla nomina del segretario cittadino, Alberto Aitini ma forse si voleva che votassimo a favore. La decisione sulla presidenza della Direzione mi sembra un atto di ritorsione, qui si cerca di isolare la minoranza e così si approfondi­sce il solco che si è creato con il congresso».

Non è che il segretario spera di dividervi?

«Io se fossi nel segretario non scommetter­ei un euro sul fatto che noi implodiamo». Come se ne esce? «C’è una minoranza che è quasi del 40%, è la più ampia che il Pd abbia mai avuto. Ricordo che per convocare una Direzione basta il 20% dei suoi componenti, noi abbiamo il 38%. Convochere­mo spesso la Direzione per discutere di tanti temi importanti, dallo Ius Soli al tema del testamento biologico fino a quello delle fusioni dei Comuni perché c’è chi va in una direzione e chi nell’altra. Vogliamo lavorare sui temi programmat­ici, soprattutt­o dopo il nulla che è stato portato da Bologna alla conferenza programmat­ica del partito a Napoli».

Che cosa dovrebbe fare il segretario da domani mattina?

«Dovrebbe curare la sua comunità politica perché non è dicendo “con me o contro di me” che si tiene insieme una comunità e si valorizza e sollecita l’impegno di tutti».

Quel verbo, curare, lo aveva usato lo stesso Francesco Critelli nel discorso accorato di candidatur­a al congresso a San Lazzaro ma evidenteme­nte le cose non sono andate come previsto o c’è una diversità di vedute su quella che è la cura ma visto lo stato dei rapporti tra Pd e giunta qualche soluzione però va trovata.

Trattati come ospiti in casa nostra, il segretario dovrebbe invece curare la sua comunità politica per valorizzar­la, fossi in lui non scommetter­ei sul fatto che potremmo implodere

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Avversari L’ex assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo insieme al segretario Pd, Francesco Critelli prima dell’ultimo congresso

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