Firme e proposte per monitorare la città sotterranea
Una petizione popolare (355 firme), una proposta di delibera per il Consiglio comunale alla quale saranno presto allegate 4.000 firme e un patto di collaborazione in attesa di avere il via libera. È il pacchetto di iniziative che l’associazione Vitruvio, capofila di un gruppo di realtà che vede tra gli altri Legambiente, Croce Rossa, il comitato Salviamo il Navile, il Museo del patrimonio industriale, il Wwf e l’associazione dei giovani architetti Garbo, ha presentato per la salvaguardia delle vie d’acqua bolognesi e la manutenzione di alcuni tratti della Bologna sotterranea, chiusi alle visite dal 2011. Un tema tornato alle cronache con il cedimento di via Indipendenza (anche se non collegato ai canali coperti) ma al quale Vitruvio e le altre associazioni tengono molto. «Da tempo chiediamo che i 2 chilometri del torrente Aposa, che attraversano il centro, vengano riaperti. Ovviamente in sicurezza e servirebbero interventi poco complicati per farcela — spiega Gabriele Bernardi, presidente di Vitruvio —. Crediamo che portare le persone sotto, come avvenuto fino al 2011, sia uno strumento per avere un monitoraggio dei sotterranei, aiutando anche ad affrontare le tematiche ambientali legati alle acque nere, che proprio dopo il divieto di accesso hanno iniziato a rappresentare un problema grave per la qualità delle acque che confluiscono nel Navile». La base del progetto è infatti tutelare i corsi d’acqua, collaborando al tempo stesso per alcuni interventi necessari. «Elementi per sapere cosa sia avvenuto in via Indipendenza ne abbiamo pochi, di certo all’incrocio Galliera-Riva di Reno c’è un altro punto sensibile già segnalato», aggiunge Bernardi. Secondo Massimo Brunelli, vicepresidente dell’Associazione amici delle vie d’acqua e dei sotterranei di Bologna, lo stato di manutenzione delle vie sotterranee «è buono, eviterei di fare polemiche su via Indipendenza, un caso difficile da prevedere». Per Brunelli «quel punto si trovava a una profondità di sei metri ed era difficile da raggiungere, rientra in quel tipo di problemi che si evidenziano in superficie e solo in quel momento è possibile intervenire».