Equo compenso sulla via Emilia tremano 40.000
Conprofessioni si scaglia contro la bocciatura dell’equo compenso per i professionisti: il Senato le ha introdotte nel decreto fiscale, l’Antitrust si è espressa contro perché ritiene che reintrodurrebbe il regime di tariffe minime contrario ai processi di liberalizzazione. Un parere che non è vincolante, ma che ha un peso politico di rilievo. Ieri c’è stata una manifestazione nazionale a Roma per sensibilizzare sul tema. In Emilia-Romagna, la vicenda riguarda decine di migliaia di giovani professionisti, secondo Confprofessioni: «Sotto i 40 anni sono circa 40mila e hanno un reddito medio, nella fascia d’età 30-35, intorno ai 19mila euro l’anno — tuona la presidente regionale dell’associazione Maria Pungetti —. Il processo di liberalizzazione delle professioni, sbandierato come una conquista dal Garante, ha di fatto creato nuove forme di precariato tra i giovani professionisti, calpestando ogni diritto dei lavoratori autonomi». Insomma, secondo Pungetti «la pronuncia dell’Antitrust contro l’equo compenso per i liberi professionisti conferma ancora una volta come l’Autorità garante sia lontana dal mondo reale». Secondo l’osservatorio di Confprofessioni, gli uomini fra i 30-35 anni guadagnano 24.179 euro al mese, circa 8.000 in più delle donne che si fermano a 16.233 euro: il 33% in meno dei loro colleghi.