«Calligrafie», la bellezza scritta a mano La scheda
La mostra di Barbara Calzolari è l’ultima di Abc, che cerca una nuova sede
Al mondo i maestri di calligrafia sono soltanto 12. Un nucleo ristretto di «Master penman» riconosciuto da un’associazione internazionale che conta 700 membri ed è nata nel 1949. Fra questi artisti calligrafici figura la bolognese Barbara Calzolari, le cui opere saranno esposte per la prima volta nella mostra These are my letters to the World, che si inaugura domani alle 18 negli spazi di Abc, in via Alessandrini 11.
Figlia di un ebanista e restauratore, la Calzolari ha un passato di designer nel mondo della moda dopo gli studi di grafica pubblicitaria. «Ho vissuto per alcuni anni — racconta— lavorando per aziende americane e viaggiando molto fra Italia e Asia, quando le rotte aeree non sorvolavano la Russia e le tratte erano molto lunghe. Così leggevo molto ma non potevo portarmi libri troppo voluminosi. Allora ho iniziato a trascrivere le cose, soprattutto poesie, che mi piacevano di più. E i quaderni sono diventati tanti e sempre più pieni». Con il desiderio di assecondare la bellezza dei versi anche con i segni. La Calzolari, che studia calligrafia da un quarto di secolo, da 12 anni si dedica a tempo pieno all’arte amanuense, dopo aver seguito maestri come Brody Neuenschwander, collaboratore del regista Peter Greenaway nei film L’ultima tempesta e I racconti del cuscino e nell’installazione Bologna Towers 2000. Insegnando calligrafia in varie parti del mondo, anche a giovani writers, ironizza, «che trovano durissime le lezioni».
Il percorso di 87 opere si apre con 9 tavole dedicate a parole legate a grandi questioni del nostro tempo e prosegue con un giocoso abbecedario. Ma il fulcro risiede nei lavori che riprendono versi della prediletta Emily Dickinson. Da carte calligrafate, illustrate e dorate affiorano parole da poesie, lettere e biografie. «Emily — osserva la Calzolari — è vissuta tutta la vita da reclusa ma il suo padrone, la poesia, le ha permesso comunque di vivere e raccontare come pochi altri sono stati capaci di fare». E se Gabriele Via di Abc ricorda che «la scrittura è l’unica forma d’arte che siamo stati obbligati a odiare perché ci è stata inculcata in modo ortopedico», il calligrafo Alessandro Salice aggiunge che oggi, grazie agli smartphone, tutti portiamo le lettere nelle nostre tasche. La mostra sarà aperta sino al 23 dicembre, anche perché Abc, nata 4 anni fa e con 789 associati, sta cercando una nuova sede per il 2018.«“Il genius loci – conclude Lavinia Turra – è tale perché c’è il genio e il luogo: se togli il luogo il genio soffre».