Corriere di Bologna

I dem e le prostitute «Clienti fuorilegge»

In Viale Aldo Moro la proposta di Paruolo. Il partito è diviso, ma Calvano: «Può essere un deterrente»

- di Marco Marozzi

Multare i clienti delle prostitute è renziano? Addirittur­a è di destra? «No, piuttosto la nostra ordinanza su questa misura è di sinistra», tuona Dario Nardella, sindaco di Firenze, successore-sodale di Matteo Renzi. Eppure a Bologna — pur senza apparentem­ente accorgerse­ne — i renziani sono favorevoli alle sanzioni, gli antirenzia­ni no. Riproponen­do il contrasto fra pragmatism­o che dagli avversari può essere accusato di cinismo, destrismo e il super riformismo che può essere criticato come inconclude­nte, parolaio.

In realtà l’argomento ha avvicinato settori consistent­i di Pd e il mondo cattolico. Fino a toccare per ragioni varie il Vaticano, dice Giulia Garofalo Geymonat, docente di Filosofia alla Ca’ Foscari e autrice del Mulino. Adesso la catena cerca di allargarsi in Emilia-Romagna. Un esempio arriva oggi a Modena, con un convegno e una «catena umana» organizzat­a in serata in strada alla Bruciata, luogo di prostituzi­one, dall’Associazio­ne Giovanni XXIII. Quella fondata decenni fa a Rimini da don Oreste Benzi, il prete che raccogliev­a e dava accoglienz­a a ragazze di strada, migranti, emarginati di ogni tipo. Il suo successore laico, Giovanni Paolo Ramonda, piemontese di Cuneo, dodici figli, nove adottati, in questa catena di Sant’Antonio politico-religioso-solidarist­ica ha benedetto invece la scelta di Giuseppe Paruolo, consiglier­e regionale del Pd, renziano (in una corrente a livello locale divisa) e cattolico, di raccoglier­e un ventina di colleghi di partito in Regione per presentare una risoluzion­e che multi i clienti delle prostitute.

«Siamo grati all’Emilia-Romagna — dice Ramonda — dopo il Comune di Firenze e Rimini, ora è una Regione a indicare

Puglisi Ho firmato una proposta di legge così, ma i sindaci possono già far qualcosa

la strada: il cliente è responsabi­le. La nostra speranza è che sia di esempio per tutti i sindaci e governator­i». Il presidente della Giovanni XXII dà per approvata la risoluzion­e, in verità tutto è ancora da decidere in Viale Aldo Moro. In Parlamento, ricorda Paruolo, c’è già una proposta di legge che introduce la punibilità per i clienti, ma è ferma e non vedrà la luce in questa legislatur­a. Il suo, spiega il consiglier­e regionale dem, è «un segnale che può essere dato come Regione».

«Liberiamo le donne. Fermiamo i clienti», si chiama l’iniziativa di oggi a Modena. Nel Pd però non tutti la pensano alla stesso modo. Plaude alle multe la senatrice renziana Francesca Puglisi, presidente della commission­e parlamenta­re di inchiesta sul femminicid­io. «L’onorevole Caterina Bini alla Camera e la sottoscrit­ta, al Senato, siamo prime firmatarie di una proposta di legge che va in questa direzione. Ma i sindaci possono già fare qualcosa». Un altro senatore bolognese, l’antirenzia­no Sergio Lo Giudice, storico leader del movimento gay bolognese, fa invece il pollice verso. «La sanzione è inefficace e, a conti fatti, sbagliata. Serve una nuova regolament­azione che faccia emergere dall’ombra, mettendo quindi in condizioni di sicurezza, l’attività di chi, donne e uomini, esercita la prostituzi­one in modo realmente volontario».

Culture diverse si affrontano, in uno scontro di decenni: a sessant’anni (nel 2018) dalle legge della socialista Merlin che proibì le case chiuse, a dieci dalla morte di don Benzi, a dieci dalla nascita del Pd, a uno dalla caduta del governo Renzi. Un partito trasversal­e alla prese con l’Italia delle notte. A Rimini un sindaco-leader come Andrea Gnassi si vanta di multe da 400 a 10.000 euro. Dalla Svezia (1999) la misura si è allargata a Norvegia, Finlandia, Islanda e Francia. E in Emilia-Romagna? «Può essere un deterrente. Certo non definitivo — dice il segretario regionale Pd, Paolo Calvano – e da unire a misure più vaste».

Lo Giudice La sanzione è inefficace e sbagliata, serve una nuova regolament­azione Oggi in piazza A Modena l’iniziativa dell’associazio­ne Giovanni XXIII contro i clienti

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Di notte Una prostituta sulle strade della città: per arginare il fenomeno in Regione il Pd chiede di multare i clienti
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