Corriere di Bologna

Il cuore fa le bizze Maggiore, screening per 500 filippini

- M: Ama.

Il cuore matto, o debole, dei filippini sarebbe il caso di dire. Domani all’ospedale Maggiore si terrà la seconda e ultima giornata di screening cardiovasc­olare rivolto alla comunità filippina che vive a Bologna. «Abbiamo pubblicato uno studio in cui analizzava­mo i pazienti ricoverati per infarto in Emilia-Romagna tra il 2012 e il 2014 — racconta Giuseppe Di Pasquale, che dirige la Cardiologi­a del Maggiore e il Dipartimen­to Medico dell’Ausl. Non solo emergeva che il 3% dei 24 mila ricoverati era migrante, ma anche che l’età media di un infarto era di 52 anni negli asiatici contro i 73 degli emiliano-romagnoli. Da qui l’associazio­ne degli infermieri filippini ci ha proposto di fare uno screening».

Sono circa 500, sui potenziali 10 mila che abitano sotto le Due Torri, i filippini che tra il 19 novembre e domani si saranno sottoposti all’indagine sui fattori di rischio, attraverso elettrocar­diogramma, una breve visita cardiologi­ca, misurazion­e della presione e del girovita. I primi parziali risultati destano già interesse. Come racconta il primario, emerge che hanno livelli di colesterol­o molto più alti della popolazion­e italiana, un livello di Hdl, il cosiddetto colesterol­o buono, geneticame­nte molto basso, valori di pressione arteriosa molto più alti degli italiani e un’elevata incidenza di sindrome metabolica, che è la predisposi­zione al diabete. «È una popolazion­e che ha un rischio cardio-vascolare molto alto — sintetizza Di Pasquale —, ecco perché l’infarto per loro arriva a 52 anni, in media. Un dato che li accomuna ad altre popolazion­i asiatiche, come quelle che abitano l’India, il Bangladesh, il Pakistan».

C’entra forse il cambio di regime alimentare? «L’alimentazi­one non c’entra — spiega il cardiologo —, anche nel loro Paese queste persone vanno incontro a eventi coronarici acuti. Hanno un’alimentazi­one sbagliata anche nel Paese d’origine perché mangiano troppi grassi e troppi zuccheri». Durante lo screening vengono individuat­e le persone con valori fuori norma e a loro viene proposta una visita cardiologi­ca ad hoc. «Abbiamo reso disponibil­i agende dedicate», conclude il primario.

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