Quando Lopez bloccò l’arrivo di Sarri
Ecco perché Corvino aspettò a lungo prima di esonerare il tecnico uruguaiano
Una volta detto che da subito Pantaleo Corvino è stato gradito a Casteldebole come un pugno allo stomaco e accettato solo perché era stato imposto da Joey Saputo, quando tutti avrebbero voluto la permanenza di Filippo Fusco (che tra mille difficoltà fino a quel momento aveva lavorato bene), va evidenziata un’altra verità.
Questa: gli attriti tra i capi lievitarono ancora di più proprio sul tema legato all’eventuale esonero di Diego Lopez, che domani tornerà al Dall’Ara come tecnico del Cagliari.
Perché a un certo punto l’intero governo del Bologna aveva capito che la promozione in serie A sarebbe sfuggita senza il cambio dell’allenatore, e in quel caso i danni economici sarebbero stati enormi, mentre Corvino continuava a credere (sbagliando) di poterla agguantare ugualmente, convinto com’era che con la sua presenza avrebbe potuto aiutare Lopez. Che in realtà sarebbe stato disposto a farsi aiutare da tutti, tranne che da Corvino.
All’atto pratico, solo dopo la sconfitta di Frosinone davanti allo stesso Saputo presente quel sabato in tribuna, l’allora responsabile dell’area tecnica entrò nell’ordine di idee che a quel punto l’esonero diventava inevitabile. Che, tra l’altro, ci sarebbe stato anche senza la sua benedizione.
Uno può pensare che Corvino non volesse cambiare l’allenatore per una questione di stima nei suoi confronti, ma la stima c’entra poco o niente, anche perché in caso di promozione poi non lo avrebbe confermato, il discorso è tutto un altro.
Eccolo: dopo aver parlato a febbraio un paio di volte con Giampiero Gasperini, che in quei giorni stava pensando a un suo domani lontano dal Genoa, a metà marzo Corvino aveva trovato l’intesa con Maurizio Sarri, pronto a sedersi sulla panchina del Bologna anche in caso di permanenza dei rossoblù in serie B. E che ci fosse qualcosa sotto lo aveva capito anche il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi. Bene, forte di questo accordo e consapevole di aver scelto l’allenatore giusto per un Bologna che sarebbe dovuto diventare importante nel giro di 3 o 4 anni, il braccio operativo di Saputo per niente al mondo avrebbe voluto correre il rischio di perderlo.
Da qui la sua caparbietà a voler andare avanti con Lopez nonostante tutto e tutti, da qui la sua cocciutaggine di voler negare anche l’evidenza su quella che era la realtà, che legittimamente una fetta della società via via gli rimproverava. Anche perché a quel punto lo stesso popolo rossoblù chiedeva con insistenza l’esonero.
Corvino sapeva perfettamente che portando a Casteldebole un nuovo allenatore, il Bologna avrebbe dovuto inserire nel contratto una clausola che in caso di promozione la sua conferma sarebbe stata automatica e a quel punto tanti saluti a Sarri.
Come poi d’altra parte accadde, dopo la vittoria del Bologna di Delio Rossi nella finale dei playoff contro il Pescara di Massimo Oddo.
Un pensiero che può anche essere letto come una consolazione: una volta corteggiato dal Napoli, nonostante sia un uomo di parola, Sarri avrebbe anche potuto chiedere a Corvino di essere liberato da quell’accordo.
Avrebbe… in realtà quello che sarebbe accaduto non lo sapremo mai.