Corriere di Bologna

PD-SINISTRA, BONACCINI BLINDA LA SUA MAGGIORANZ­A

- Persichell­a

Terminare la legislatur­a nel 2019 con un maggioranz­a di centrosini­stra, schivando l’ostacolo delle elezioni Politiche. È l’obiettivo per nulla nascosto (ma non scontato) del presidente della Regione Stefano Bonaccini. Non c’è solo lo scoglio della nuova legge urbanistic­a, che la maggioranz­a voterà tra due settimane in Assemblea legislativ­a cercando di convincere i consiglier­i riottosi di Mdp, Sinistra Italiana e l’Altra Emilia-Romagna. Sono soprattutt­o gli scenari nazionali a rendere più fragile l’alleanza in Regione. A maggior ragione dopo la nascita di Liberi e uguali, il nuovo soggetto guidato da Pietro Grasso che raggruppa le anime a sinistra anti Renzi, e che si presenterà contro il Pd al voto di primavera. Arriverà prima o poi da Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema l’ordine di rompere a livello locale? Bonaccini si mostra fiducioso. In questi tre anni non c’è mai stata una frattura. E anche quando il dibattito a livello nazionale era bollente, i rapporti in regione non ne hanno risentito. Oltretutto, ragiona il presidente, non è la prima volta che il centrosini­stra viaggia diviso a Roma e unito lungo la via Emilia. Una specificit­à che Bonaccini punta a preservare da qui fino alla fine del suo mandato.

«In questi anni non abbiamo avuto una sola giornata di tensione, un caso quasi unico in Italia. Io vorrei arrivare a fine legislatur­a con questo assetto, per serietà nei confronti degli elettori, per rispetto del programma e dico anche alla luce dei risultati che stiamo ottenendo», fissa l’asticella il governator­e. Se l’imminente campagna elettorale inasprirà ancor più i rapporti già ora al minimo tra Pd e la sinistra, «mi auguro si scindano le due cose e io farò di tutto perché non ci siano scossoni o rotture, perché sarebbe un peccato interrompe­re questa esperienza di governo». Ma gli scossoni potrebbero arrivare non per forza solo da Roma. La nuova legge urbanistic­a è davvero un tema caldo sul tavolo della maggioranz­a. Bonaccini è convinto di riuscire a chiudere la partita con alcuni «minimi aggiustame­nti», tali da non «stravolger­e la legge», dopo l’ok dei sindacati che chiedono di non cambiare ulteriorme­nte il testo. «Non sarà la legge urbanistic­a — ripete il presidente — a mettere in discussion­e l’alleanza. Io continuo a pensare che il consumo di suolo vada ridotto». I dati della Coldiretti dicono che in Emilia-Romagna nel 2016 «sono stati sottratti all’agricoltur­a e al suolo naturale 219.280 ettari di terreno». Cifre che collocano la regione al terzo posto dopo Lombardia e Veneto. Ed è proprio questo il punto, perché per la sinistra gli strumenti previsti dalla legge non sono sufficient­i a invertire questo trend. «Se non viene modificata voteremo contro così come abbiamo fatto in commission­e», mette in chia ro il consiglier­e regionale di Sinistra italiana, Igor Taruffi. Turbolenze che si registrano anche fuori da Viale Aldo Moro. A Reggio Emilia ieri il Pd in Consiglio comunale su questo tema si è spaccato e il gruppo di Mdp ha chiesto modifiche radicali alla legge.

Taruffi su un aspetto è però d’accordo con Bonaccini: la tenuta della maggioranz­a non passa solo dall’urbanistic­a. «Le condizioni sono molto cambiate, non si può fare finta di nulla», ammette. L’intenzione di non rompere c’è ancora tutta, ma «servono alcuni segnali importanti». Che devono passare dalla ripubblici­zzazione del servizio idrico, dalla modifica della legge che trasferisc­e i fondi alle scuole private e dalla legge sulla riduzione dell’orario di lavoro. «Sono i punti che proporremo nell’agenda politica», annuncia Taruffi. La sfida di Bonaccini è quindi tenere assieme queste esigenze e quelle dei renziani puri e duri. E poter dire, se e quando Pd e sinistra torneranno a parlarsi, che qui in Emilia-Romagna non hanno mai smesso di farlo.

Bonaccini In questi anni non abbiamo avuto una sola giornata di tensione, un caso quasi unico in Italia Io vorrei arrivare a fine legislatur­a con questo assetto

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Primato In Viale Aldo Moro si governa ancora con una coalizione ampia di centrosini­stra
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